Date published: 2025-9-11

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PI 3-kinase Inibitori

I comuni inibitori della PI 3-chinasi includono, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, la Wortmannina CAS 19545-26-7, LY 294002 CAS 154447-36-6, la Rapamicina CAS 53123-88-9, il Resveratrolo CAS 501-36-0 e la Curcumina CAS 458-37-7.

Le fosfoinositide 3-chinasi (PI 3-chinasi o PI3K) sono una famiglia di enzimi coinvolti in funzioni cellulari quali crescita, proliferazione, differenziazione, motilità, sopravvivenza e traffico intracellulare. La PI 3-chinasi è parte integrante della segnalazione cellulare e viene attivata da vari tipi di stimoli cellulari o insulti tossici. Questo enzima catalizza la fosforilazione del gruppo idrossilico 3' dell'anello inositolico del fosfatidilinositolo. La via della PI 3-chinasi, se attivata in modo aberrante, è stata implicata in numerose disfunzioni e malattie cellulari. Pertanto, la regolazione dell'attività della PI 3-chinasi è fondamentale per il mantenimento dell'omeostasi cellulare. L'inibizione dell'espressione della PI 3-chinasi può avvenire attraverso diversi meccanismi, come l'interruzione del legame con l'ATP necessario per la sua attività chinasica, l'interferenza con la regolazione trascrizionale del gene della PI 3-chinasi, la destabilizzazione del suo mRNA o la promozione di vie di degradazione della proteina.

Una varietà di composti chimici è stata studiata per il loro potenziale di inibizione della PI 3-chinasi. LY294002 e Wortmannin, ad esempio, sono noti per legarsi al sito di legame dell'adenosina trifosfato (ATP) della PI 3-kinasi, riducendone efficacemente l'attività. Altri composti, come la quercetina e il resveratrolo, possono esercitare i loro effetti inibitori modulando l'attività dei fattori di trascrizione che regolano i livelli di espressione della PI 3-kinasi. L'epigallocatechina gallato (EGCG), un polifenolo presente nel tè verde, mostra il suo potenziale inibitorio diminuendo la traduzione e la stabilità dell'mRNA della PI 3-kinasi. Allo stesso modo, la 3-metiladenina (3-MA) interferisce con i processi autofagici, portando all'accumulo di mRNA degradato della PI 3-kinasi. Questi composti, insieme ad altri come il kaempferolo e gli inibitori della via MEK/ERK (U0126 e PD98059), evidenziano le diverse vie biochimiche attraverso le quali è possibile ridurre l'espressione della PI 3-kinasi, mostrando le intricate reti di regolazione che governano i livelli dell'enzima cellulare. Sebbene le vie dirette e indirette dell'inibizione della PI 3-chinasi da parte di queste sostanze chimiche siano complesse e sfaccettate, esse sottolineano l'intricato equilibrio necessario per la segnalazione cellulare e il potenziale per una precisa modulazione dell'espressione dell'enzima.

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