Date published: 2025-10-13

00800 4573 8000

SCBT Portrait Logo
Seach Input

Trav13d-3 Inibitori

I comuni inibitori di Trav13d-3 includono, a titolo esemplificativo, la staurosporina CAS 62996-74-1, la wortmannina CAS 19545-26-7, il LY 294002 CAS 154447-36-6, il PD 98059 CAS 167869-21-8 e l'SP600125 CAS 129-56-6.

Gli inibitori di Trav13d-3 sono una classe di composti chimici che hanno come bersaglio specifico e modulano l'attività della proteina Trav13d-3 o del recettore. Questi inibitori funzionano legandosi al sito attivo della proteina Trav13d-3, impedendo al substrato naturale o al ligando di interagire con la proteina e quindi interrompendo la sua funzione biologica. Oltre a legarsi al sito attivo, alcuni inibitori di Trav13d-3 possono agire anche sui siti allosterici, che sono regioni della proteina situate lontano dal sito attivo. Quando gli inibitori si legano a questi siti allosterici, possono indurre cambiamenti conformazionali nella struttura della proteina, diminuendone o bloccandone le capacità funzionali. Le interazioni tra gli inibitori di Trav13d-3 e la proteina sono spesso stabilizzate da forze non covalenti, come i legami idrogeno, le forze di van der Waals, le interazioni idrofobiche e le forze elettrostatiche, che insieme aumentano l'affinità di legame e la specificità dell'inibitore. Strutturalmente, gli inibitori di Trav13d-3 presentano una notevole diversità, con progetti che vanno da piccole molecole organiche a strutture chimiche più complesse. Gli elementi strutturali chiave di questi inibitori spesso includono anelli aromatici, eterocicli e gruppi funzionali come gruppi idrossilici, amminici o carbossilici, essenziali per interagire con residui specifici nella tasca di legame della proteina Trav13d-3. Questi gruppi funzionali consentono agli inibitori di interagire con i residui specifici della proteina Trav13d-3 e di essere specifici. Questi gruppi funzionali permettono agli inibitori di impegnarsi in importanti interazioni non covalenti, come il legame a idrogeno o il π-stacking con i residui aromatici, che contribuiscono alla stabilità del complesso inibitore-proteina. La progettazione di questi inibitori tiene conto anche di importanti proprietà fisico-chimiche, come il peso molecolare, la solubilità, la polarità e la lipofilia, per ottimizzare la loro stabilità e funzionalità in vari ambienti biologici. Le regioni idrofobiche degli inibitori interagiscono spesso con le aree non polari della proteina, mentre i gruppi funzionali polari o carichi consentono interazioni con i residui polari, migliorando ulteriormente l'efficacia complessiva del legame. Grazie a un'attenta regolazione di queste caratteristiche strutturali, gli inibitori di Trav13d-3 possono essere personalizzati per una modulazione forte e selettiva dell'attività della proteina Trav13d-3.

VEDI ANCHE...

Items 211 to 12 of 12 total

Schermo:

Nome del prodottoCAS #Codice del prodottoQuantitàPrezzoCITAZIONIValutazione