Gli inibitori dell'ELF1, come discusso in precedenza, agiscono prevalentemente in modo indiretto. L'ELF1, essendo un fattore di trascrizione, è coinvolto nella regolazione dell'espressione di un'ampia gamma di geni, in particolare quelli legati alle risposte immunitarie e allo sviluppo delle cellule del sangue. Le sostanze chimiche qui elencate non hanno come bersaglio diretto l'ELF1, ma influenzano invece varie vie di segnalazione o processi cellulari che possono influire indirettamente sull'attività dell'ELF1 o sulla sua espressione.
Composti come JQ1 e I-BET762 hanno come bersaglio la famiglia BET delle proteine bromodominio, che svolgono un ruolo cruciale nella regolazione dell'espressione genica modulando la struttura della cromatina. Influenzando questi meccanismi di regolazione, questi composti possono influenzare indirettamente l'attività trascrizionale dell'ELF1. Anche gli inibitori delle istone deacetilasi, come la tricostatina A, e gli inibitori delle DNA metiltransferasi, come la 5-azacitidina, alterano i modelli di espressione genica, il che potrebbe avere un impatto sulle funzioni regolatorie dell'ELF1. Gli inibitori delle principali vie di segnalazione, come la rapamicina (inibitore di mTOR), LY294002 (inibitore di PI3K), PD98059 (inibitore di MEK) e SP600125 (inibitore di JNK), possono influenzare indirettamente l'ELF1 alterando l'ambiente cellulare e le cascate di segnalazione in cui ELF1 è coinvolto.
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