La classe chimica degli attivatori del proteasoma 20S β1 comprende una gamma diversificata di composti che potenziano l'attività della subunità β1 del complesso del proteasoma 20S, sia per interazione diretta sia attraverso la modulazione delle vie cellulari che regolano l'espressione e la funzionalità del proteasoma. Questi attivatori esercitano prevalentemente i loro effetti attraverso l'upregulation delle subunità del proteasoma tramite vie di attivazione trascrizionale, come la via Nrf2-ARE, che è un meccanismo ben caratterizzato per l'induzione dell'espressione delle subunità del proteasoma. Composti come l'acido betulinico, l'acido oleanolico, la curcumina, il sulforafano, il resveratrolo e l'epigallocatechina gallato facilitano il rilascio di Nrf2 dal suo inibitore Keap1, aumentando la trascrizione dei geni che codificano le subunità del proteasoma, incrementando così l'attività proteolitica della subunità β1 del 20S proteasoma.
Altri attivatori, come il celastrolo e il disulfiram, funzionano attraverso meccanismi diversi, tra cui l'induzione di una risposta allo shock termico e il legame diretto al proteasoma, rispettivamente. L'attivazione di HSF1 da parte del celastrolo porta a un aumento della trascrizione delle proteine da shock termico e delle subunità del proteasoma, mentre il disulfiram, in presenza di rame, può interagire direttamente con la subunità β1 per potenziarne l'attività proteolitica. Inoltre, composti come MG132, pur essendo principalmente inibitori del proteasoma, sono in grado di attivare transitoriamente la subunità β1 del 20S proteasoma a concentrazioni sub-inibitorie. Questa serie di molecole dimostra l'intricata regolazione dell'attività del proteasoma ed evidenzia le diverse entità chimiche che attivano questo complesso proteico critico.
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