Date published: 2025-9-13

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SART-3 Attivatori

Gli attivatori SART-3 più comuni includono, a titolo esemplificativo, il resveratrolo CAS 501-36-0, la spermidina CAS 124-20-9, la tricostatina A CAS 58880-19-6, la 5-azacitidina CAS 320-67-2 e la nicotinammide CAS 98-92-0.

Gli attivatori chimici della SART-3 interagiscono con la proteina in vari modi per potenziare la sua attività legata allo splicing dell'RNA. Il resveratrolo è noto per attivare le vie delle sirtuine come la SIRT1, che interagisce con la SART-3 per aumentare la sua attività deacetilasica, promuovendo così il suo ruolo nelle risposte allo stress cellulare. Analogamente, la spermidina può portare all'induzione dell'autofagia e, attraverso l'inibizione dell'acetiltransferasi EP300, può contribuire al potenziamento funzionale della SART-3 assicurando il riciclo dei componenti spliceosomiali. La tricostatina A, come inibitore dell'istone deacetilasi, facilita uno stato cromatinico rilassato che fornisce ai fattori di splicing, tra cui SART-3, un migliore accesso al DNA per l'elaborazione dell'mRNA.

Inoltre, l'inibizione delle metiltransferasi del DNA da parte della 5-azacitidina determina un'ipometilazione del DNA, che può portare all'upregulation di geni coinvolti nell'assemblaggio dello spliceosoma, favorendo così il ruolo di SART-3 nello splicing dell'RNA. Un effetto analogo si riscontra con il butirrato di sodio, un altro inibitore dell'istone deacetilasi, che aumenta l'accessibilità alla cromatina e può potenziare l'attività di SART-3. Nel contesto della degradazione proteica, MG132, un inibitore del proteasoma, e il disulfiram, che inibisce anch'esso il proteasoma, possono aumentare i livelli di componenti snRNP disponibili per l'azione della SART-3. Inoltre, la leptomicina B, un altro inibitore della proteasi, aumenta l'accessibilità alla cromatina e può potenziare l'attività della SART-3. Inoltre, la leptomicina B, che inibisce l'esportazione di proteine dal nucleo, aumenta la concentrazione di fattori di splicing nucleari e di snRNP, incrementando così la funzione di SART-3. Il SAHA, simile ad altri inibitori dell'istone deacetilasi, aumenta l'accessibilità alla cromatina, il che può portare a una maggiore attività di SART-3. L'inibizione dell'autofagia da parte della clorochina può aumentare indirettamente l'attività della SART-3 causando un accumulo di componenti cellulari come le snRNP. Infine, il beta-lapachone attiva NQO1, che può influenzare l'attività di SART-3 alterando i processi cellulari sensibili al redox in cui è coinvolto.

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