Date published: 2025-10-26

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ATP13A5 Inibitori

I comuni inibitori di ATP13A5 includono, ma non solo, la bafilomicina A1 CAS 88899-55-2, l'oligomicina A CAS 579-13-5, la tapsigargina CAS 67526-95-8, il metavanadato di sodio CAS 13718-26-8 e l'ouabain-d3 (Major) CAS 630-60-4.

Gli inibitori di ATP13A5 sono un insieme eterogeneo di composti chimici che esercitano i loro effetti inibitori attraverso vari meccanismi che convergono, in ultima analisi, nell'interruzione dell'attività ATP13A5 dell'ATP. La bafilomicina A1 e l'oligomicina A interrompono rispettivamente l'acidificazione degli organelli e la sintesi mitocondriale di ATP, entrambi processi essenziali su cui ATP13A5 si basa per mantenere la corretta funzione di idrolisi dell'ATP. Il vanadato e l'N-Etilmaleimide intervengono più direttamente nel processo di idrolisi dell'ATP, con il vanadato che agisce come inibitore competitivo dei siti di fosforilazione e l'N-Etilmaleimide che reagisce con i residui critici di cisteina. Analogamente, l'ouabain diminuisce la funzione dell'ATP13A5 perturbando l'omeostasi ionica, fondamentale per mantenere il gradiente elettrochimico necessario alle ATPasi. La ryanodina e la thapsigargina, entrambe note per l'esaurimento delle riserve di calcio, interromperebbero l'attività di ATP13A5 alterando l'equilibrio del calcio cellulare, un regolatore chiave dell'attività dell'ATPasi.

Inoltre, composti come il Verapamil, la Tetracaina e la Tetrandrina, noti come bloccanti dei canali, inibiscono indirettamente l'ATP13A5 alterando i gradienti ionici indispensabili per la sua attività funzionale. Il verapamil ha come bersaglio specifico i canali del calcio, che potrebbero avere un effetto a valle sull'attività ATP13A5 ATPasi calcio-dipendente. La tetracaina, ostacolando i canali del sodio, può indurre cambiamenti nel potenziale di membrana che influenzano indirettamente l'attività di ATP13A5. L'1-idrossipiridina-2-thione sale di zinco e il La3+ agiscono come chelanti, legandosi agli ioni metallici necessari per la funzione di ATP13A5; sequestrando questi ioni, potrebbero potenzialmente ostacolare l'attività dell'ATPasi. Collettivamente, questi inibitori, attraverso le loro interazioni chimiche mirate con vari componenti e vie cellulari, ottengono un effetto cumulativo di diminuzione dell'attività ATP13A5 senza bloccare direttamente il suo sito enzimatico, ma piuttosto interferendo con le condizioni cellulari essenziali per la sua attività.

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