Gli inibitori della 4-fosfatasi α di tipo I includono un'ampia gamma di composti, data la mancanza di specificità della 4-fosfatasi α di tipo I. In generale, gli inibitori della fosfatasi funzionano imitando lo stato di transizione del substrato naturale dell'enzima, chelando gli ioni metallici necessari nel sito attivo o legandosi ai residui del sito attivo per impedire la catalisi.
Inibitori come l'ortovanadato di sodio e il fluoruro di sodio agiscono imitando i gruppi fosfato o formando complessi con gli ioni metallici catalitici. La cantaridina e la caliculina A sono tossine naturali che inibiscono le fosfatasi proteiche attraverso modificazioni covalenti o legandosi strettamente al sito attivo. L'acido okadaico e la microcistina-LR, entrambi prodotti da organismi marini, sono potenti inibitori di PP2A e PP1, spesso utilizzati nella ricerca per studiare i processi di fosforilazione cellulare. La tautomicetina è un inibitore più selettivo che consente un'inibizione differenziata delle fosfatasi.
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