Gli inibitori di SYF2 appartengono a una classe chimica distinta che svolge un ruolo significativo nella modulazione dell'intricato processo di splicing dell'RNA all'interno delle cellule. Lo splicing dell'RNA, una fase essenziale dell'espressione genica, comporta la rimozione degli introni dalle molecole di pre-mRNA per formare trascritti di mRNA maturi. Lo spliceosoma, un complesso macchinario molecolare, orchestra questo processo. SYF2, noto anche come SF3B2, è un componente fondamentale dello spliceosoma, parte integrante del complesso SF3B. Gli inibitori di SYF2 sono caratterizzati dalla capacità di interrompere la funzione di questo complesso, provocando una cascata di effetti sul macchinario di splicing. A livello strutturale, gli inibitori di SYF2 comprendono una serie di entità chimiche, spesso piccole molecole, progettate per interagire con specifici siti di legame all'interno della proteina SYF2. Queste interazioni di legame possono ostacolare il corretto assemblaggio e la funzione dello spliceosoma, causando modelli di splicing aberranti. Alcuni inibitori di SYF2 agiscono attraverso interazioni dirette con residui chiave di SYF2, ostacolando così la sua interazione con altri componenti dello spliceosoma. Altri potrebbero colpire proteine o domini adiacenti all'interno del complesso SF3B, influenzando l'integrità strutturale e la dinamica funzionale dell'intero assemblaggio.
Le proprietà chimiche uniche degli inibitori di SYF2 consentono loro di realizzare queste interazioni. Le loro strutture molecolari sono meticolosamente realizzate per facilitare il legame nell'intricato ambiente tridimensionale del sito attivo o delle regioni di interfaccia dello spliceosoma. Questo legame interrompe l'intricata coreografia dello splicing, portando alla generazione di varianti di splicing alternative o al mantenimento di sequenze introniche nei trascritti di mRNA. La ricerca in questo campo prevede la sintesi e l'ottimizzazione di inibitori di SYF2 con affinità, specificità e proprietà farmacocinetiche migliorate. Tecniche avanzate di biologia strutturale, come la cristallografia a raggi X e la microscopia crioelettronica, contribuiscono a una comprensione più approfondita delle precise interazioni tra gli inibitori di SYF2 e le loro proteine bersaglio. Queste conoscenze informano la progettazione razionale di nuovi inibitori con maggiore potenza e selettività.
Nome del prodotto | CAS # | Codice del prodotto | Quantità | Prezzo | CITAZIONI | Valutazione |
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Pladienolide B | 445493-23-2 | sc-391691 sc-391691B sc-391691A sc-391691C sc-391691D sc-391691E | 0.5 mg 10 mg 20 mg 50 mg 100 mg 5 mg | $290.00 $5572.00 $10815.00 $25000.00 $65000.00 $2781.00 | 63 | |
Sono composti naturali isolati da Streptomyces platensis. Inibiscono il complesso SF3B, compreso SYF2, portando a uno splicing aberrante e all'inibizione della crescita cellulare. Alcuni derivati dei pladienolidi sono stati sviluppati per migliorare le loro proprietà. | ||||||
Herboxidiene | 142861-00-5 | sc-506378 | 1 mg | $1009.00 | ||
Un altro composto naturale, l'erboxidiene, si trova nello Streptomyces chromofuscus. Mira al complesso SF3B, in particolare inibendo lo splicing di alcuni precursori di mRNA. È stato studiato per i suoi potenziali effetti antitumorali. |