Date published: 2025-9-11

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ISG43 Inibitori

I comuni inibitori dell'ISG43 includono, ma non solo, l'inibitore I della JAK CAS 457081-03-7, la tirfostina B42 CAS 133550-30-8, il sunitinib, base libera CAS 557795-19-4, il LY 294002 CAS 154447-36-6 e la 5-azacitidina CAS 320-67-2.

Gli inibitori di ISG43 sono una classe di piccole molecole che hanno come bersaglio specifico la proteina ISG43, un membro della più ampia famiglia dei geni stimolati dall'interferone (ISG). La ISG43, nota anche come USP18 (proteasi 18 ubiquitina-specifica), svolge un ruolo chiave nella modulazione delle vie di segnalazione dell'interferone. Questa proteina funziona principalmente come regolatore negativo della risposta all'interferone di tipo I, inibendo l'interazione tra il recettore dell'interferone e i suoi intermedi di segnalazione a valle. L'inibizione di ISG43 può portare a un'attivazione sostenuta della segnalazione dell'interferone, con implicazioni di vasta portata per la risposta immunitaria. Gli inibitori di ISG43 sono progettati per legarsi al dominio catalitico della proteina, impedendo la sua capacità di idrolizzare l'ubiquitina dai substrati bersaglio o interferendo con la sua interazione con le molecole di segnalazione chiave. Questi composti spesso mostrano una specificità nei confronti di ISG43, puntando selettivamente questa proteasi rispetto ad altri membri della famiglia delle proteasi ubiquitina-specifiche. Strutturalmente, gli inibitori di ISG43 tendono a contenere gruppi funzionali che consentono un legame ad alta affinità con il sito attivo della proteina. Questi inibitori sono in genere piccoli composti eterociclici che possono essere ottimizzati per migliorare la stabilità e la potenza. Il loro sviluppo richiede un'attenta considerazione della configurazione tridimensionale della proteina ISG43, in particolare per quanto riguarda la tasca di legame e l'interazione con i substrati modificati con ubiquitina. Molti inibitori di ISG43 sono stati sintetizzati utilizzando approcci di progettazione di farmaci basati sulla struttura, sfruttando tecniche come la cristallografia a raggi X o la microscopia crioelettronica per ottenere informazioni dettagliate sulla struttura dell'enzima. Spesso vengono apportate ulteriori modifiche a questi inibitori per migliorare la solubilità, la biodisponibilità e la selettività del bersaglio. Di conseguenza, gli inibitori di ISG43 sono emersi come potenti strumenti molecolari per modulare la risposta all'interferone e comprendere le complessità delle modifiche post-traslazionali che coinvolgono l'ubiquitinazione.

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