Gli inibitori di TAF II p250 costituiscono una classe di composti che agiscono attraverso vari meccanismi molecolari per ridurre l'attività o l'espressione di questo coattivatore trascrizionale. I processi di inibizione sono diversi e comprendono la soppressione dell'attività delle chinasi, l'interferenza con il macchinario trascrizionale, l'ostruzione delle vie di segnalazione e le alterazioni della stabilità delle proteine o delle interazioni con il DNA.
I composti elencati agiscono interrompendo i nodi critici delle reti di segnalazione, come mTOR, CDK e la via MAPK/ERK, che sono a monte della regolazione trascrizionale. L'inibizione di queste chinasi da parte di molecole come la rapamicina e il flavopiridolo impedisce gli eventi trascrizionali a valle, influenzando probabilmente i livelli di TAF II p250. Altre molecole, come DRB e α-Amanitina, inibiscono direttamente il meccanismo di trascrizione, limitando la trascrizione di un'ampia gamma di geni, tra cui quello di TAF II p250. Alcuni inibitori, come l'actinomicina D e la mitramicina A, funzionano legandosi al DNA e ostacolando il processo trascrizionale. Gli inibitori dell'autofagia, come la clorochina, e gli inibitori del proteasoma, come l'MG132, interrompono le vie di degradazione intracellulare, il che potrebbe portare a uno squilibrio nell'omeostasi proteica cellulare e influenzare indirettamente i livelli di trascrizione.
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