Date published: 2025-9-13

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Slfn2 Inibitori

Gli inibitori comuni di Slfn2 includono, ma non solo, la Rapamicina CAS 53123-88-9, la Tapsigargina CAS 67526-95-8, la Tunicamicina CAS 11089-65-9, la Mitramicina A CAS 18378-89-7 e la Camptothecin CAS 7689-03-4.

Gli inibitori di Slfn2 appartengono a una categoria specializzata di composti chimici che mirano specificamente a inibire l'attività del membro 2 della famiglia Schlafen (Slfn2), una proteina codificata dal gene SLFN2. Questa proteina svolge un ruolo cruciale in vari processi cellulari e la sua inibizione da parte di questi composti può portare a significative alterazioni del comportamento cellulare. La struttura chimica degli inibitori di Slfn2 è tipicamente caratterizzata da un elevato grado di specificità e affinità nei confronti della proteina Slfn2, che consente loro di legarsi efficacemente e di bloccarne l'attività. Questi inibitori sono progettati per interagire con domini chiave della proteina Slfn2, spesso mirando ai suoi siti attivi o a regioni critiche per la sua integrità strutturale o per l'interazione con altri componenti cellulari.

Lo sviluppo e lo studio degli inibitori di Slfn2 coinvolgono tecniche avanzate di sintesi chimica e di biologia molecolare. I ricercatori si concentrano sulla comprensione delle interazioni molecolari tra questi inibitori e la proteina Slfn2 a un livello dettagliato, spesso utilizzando tecniche come la cristallografia a raggi X, la spettroscopia NMR e la modellazione computazionale. Questi studi sono fondamentali per affinare la progettazione degli inibitori, migliorandone la specificità e la potenza. La struttura molecolare degli inibitori di Slfn2 spesso include una varietà di gruppi e società funzionali, posizionati strategicamente per ottimizzare il legame con la proteina Slfn2. Questi gruppi funzionali possono includere, ma non solo, anelli aromatici, eteroatomi e donatori o accettori di legami a idrogeno. Le proprietà fisico-chimiche di questi inibitori, come la solubilità, la stabilità e il peso molecolare, sono anch'esse attentamente considerate durante il loro sviluppo, poiché questi fattori possono avere un impatto significativo sulle loro interazioni con la proteina Slfn2 e sul loro comportamento complessivo in un contesto cellulare.

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