Gli inibitori della PPIH sono un insieme di composti chimici che possono potenzialmente ridurre l'attività funzionale della PPIH attraverso specifiche vie di segnalazione o processi biologici in cui è direttamente coinvolta. Gli inibitori della calcineurina, come la ciclosporina A e l'FK506, inibiscono la de-fosforilazione e la traslocazione nucleare dei fattori di trascrizione NFAT, che possono regolare l'espressione dell'IPPH, inibendone la funzione. Analogamente, l'acido okadaico e la caliculina A, potenti inibitori delle fosfatasi proteiche 1 e 2A (PP1 e PP2A), possono influenzare lo stato di fosforilazione di varie proteine, inibendo indirettamente l'attività funzionale di PPIH.
Gli inibitori delle chinasi, tra cui la staurosporina, la bisindolilmaleimideI, l'H-89, la genisteina, il PD98059, l'SB203580, la rapamicina e il LY294002, hanno come bersaglio diverse chinasi coinvolte in diverse vie di segnalazione. Ad esempio, la staurosporina sopprime le protein chinasi, alterando così lo stato di fosforilazione delle proteine e inibendo indirettamente l'attività funzionale della PPIH. La bisindolilmaleimide I inibisce specificamente la proteina chinasi C (PKC) e l'H-89 ha come bersaglio la proteina chinasi A (PKA), che svolgono entrambe un ruolo chiave in varie vie di segnalazione. Anche la genisteina, un potente inibitore delle protein tirosin-chinasi, influenza lo stato di fosforilazione delle proteine e inibisce indirettamente l'attività funzionale della PPIH. PD98059, un inibitore di MEK all'interno della via MAPK/ERK, SB203580, un inibitore di p38 MAPK, Rapamicina, un inibitore di mTOR, e LY294002, un inibitore di PI3K, sono tutti potenzialmente in grado di inibire PPIH influenzando lo stato di fosforilazione delle proteine coinvolte nelle rispettive vie.
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