Gli inibitori chimici di HDA5 funzionano principalmente ostacolando la capacità dell'enzima di deacetilare le proteine istoniche, un processo chiave nella regolazione dell'espressione genica all'interno delle cellule. La tricostatina A, il Vorinostat e il Panobinostat, ad esempio, agiscono legandosi all'HDA5 e ostacolando la sua attività di deacetilasi. Questa interazione porta a un accumulo di istoni acetilati, che non sono in grado di subire il normale processo di deacetilazione che HDA5 normalmente facilita. Analogamente, Belinostat e Romidepsina esercitano il loro effetto inibitorio associandosi al sito attivo di HDA5, ostacolando così la capacità dell'enzima di interagire con gli istoni e di svolgere la sua funzione di rimozione dei gruppi acetilici. La chidamide segue lo stesso meccanismo, legandosi all'HDA5 e alterandone l'attività, con conseguente aumento degli istoni acetilati nella cellula.
Inoltre, l'acido valproico e il butirrato di sodio, pur avendo usi primari diversi, mostrano anch'essi un'attività inibitoria dell'HDA5 aumentando il livello di acetilazione degli istoni, influenzando così la struttura della cromatina e alterando l'espressione dei geni regolati dall'HDA5. SAHA, un altro nome per Vorinostat, si lega a HDA5 e blocca la funzione deacetilante dell'enzima, portando a cambiamenti nell'espressione genica. Entinostat, Mocetinostat e Tacedinalina, tutti inibitori di HDAC, possono inibire HDA5 legandosi al suo dominio deacetilasico, impedendo così all'enzima di deacetilare le proteine istoniche. Questa inibizione determina la persistenza dell'acetilazione sugli istoni, con conseguente impatto sul controllo trascrizionale che HDA5 normalmente eserciterebbe sui suoi geni bersaglio.
VEDI ANCHE...
Items 51 to 11 of 11 total
Schermo:
Nome del prodotto | CAS # | Codice del prodotto | Quantità | Prezzo | CITAZIONI | Valutazione |
---|