Gli inibitori del gruppo II di sPLA2 costituiscono un insieme eterogeneo di composti chimici che mirano all'attività dell'enzima attraverso vari meccanismi. Questi inibitori funzionano principalmente interagendo direttamente con il sito attivo dell'enzima o modificando le dinamiche di interazione con il substrato. Gli inibitori diretti competono tipicamente con i substrati naturali per il sito attivo o modificano covalentemente i residui essenziali del sito attivo, rendendo l'enzima inattivo. Inibitori covalenti come il manoalide, il p-bromofenacile bromuro, l'MJ33 e la tioeteramide-PC formano legami irreversibili con specifici residui aminoacidici all'interno del sito attivo, impedendo così l'elaborazione del substrato.
Inibitori competitivi come LY311727 e Varespladib assomigliano strutturalmente allo stato di transizione del substrato naturale dell'enzima, consentendo loro di occupare il sito attivo e di bloccare efficacemente l'accesso al substrato senza formare legami irreversibili. Altri inibitori agiscono alterando l'ambiente operativo dell'enzima; ad esempio, la mepacrina riduce la disponibilità di substrato interagendo con il bilayer lipidico in cui agisce sPLA2. Inoltre, alcuni inibitori agiscono su domini regolatori dell'enzima che sono cruciali per la sua associazione alla membrana, come il bersaglio di FKGK11 del dominio di legame con l'eparina, che riduce indirettamente l'accesso dell'enzima ai suoi substrati. L'ossadiazone rappresenta un inibitore accidentale che influisce sulla conformazione strutturale dell'enzima, compromettendone la capacità catalitica.
Items 901 to 13 of 13 total
Schermo:
Nome del prodotto | CAS # | Codice del prodotto | Quantità | Prezzo | CITAZIONI | Valutazione |
---|