Date published: 2025-9-12

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CCDC160 Inibitori

I comuni inibitori della CCDC160 includono, ma non solo, la rapamicina CAS 53123-88-9, il LY 294002 CAS 154447-36-6, il bortezomib CAS 179324-69-7, la tricostatina A CAS 58880-19-6 e la PD 98059 CAS 167869-21-8.

Gli inibitori CCDC160 sono una classe di composti chimici progettati per indirizzare e modulare in modo specifico l'attività della proteina CCDC160, un membro della famiglia di proteine contenenti un dominio coiled-coil (CCDC). Le proteine di questa famiglia sono tipicamente coinvolte in funzioni strutturali e regolatorie all'interno della cellula, spesso partecipando a processi quali il trasporto intracellulare, l'impalcatura e le interazioni proteina-proteina. Sebbene il ruolo biologico esatto di CCDC160 sia ancora in fase di studio, si ritiene che svolga un ruolo nell'architettura cellulare e nell'organizzazione dei complessi proteici. Gli inibitori di CCDC160 vengono sviluppati per interrompere la sua normale funzione, consentendo ai ricercatori di studiare l'impatto della sua inibizione sui processi cellulari e di comprendere meglio il ruolo della proteina all'interno della cellula.Lo sviluppo di inibitori di CCDC160 inizia con un'analisi completa della struttura e dei domini funzionali della proteina. Per determinare la struttura tridimensionale di CCDC160 si utilizzano tecniche di biologia strutturale come la cristallografia a raggi X, la microscopia crioelettronica e la spettroscopia di risonanza magnetica nucleare (NMR). Questi dati strutturali sono fondamentali per identificare i potenziali siti di legame per gli inibitori, in particolare all'interno delle regioni coiled-coil o di altri domini essenziali per le interazioni e la funzione della proteina. I metodi computazionali, tra cui il docking molecolare e lo screening virtuale, vengono quindi utilizzati per identificare piccole molecole in grado di legarsi efficacemente a questi siti con elevata specificità e affinità. Una volta identificati i potenziali inibitori, questi vengono sintetizzati e testati in vari saggi biochimici per valutare la loro capacità di inibire l'attività del CCDC160. Questi saggi valutano fattori quali l'affinità di legame, la selettività e gli effetti dell'inibizione sulle funzioni cellulari correlate al CCDC160. Attraverso cicli iterativi di modifiche chimiche e test, questi inibitori vengono ottimizzati per migliorarne l'efficacia e la stabilità. Lo studio degli inibitori di CCDC160 non solo aiuta a decifrare le funzioni specifiche di questa proteina, ma contribuisce anche a una più ampia comprensione dei meccanismi di regolazione che governano l'organizzazione cellulare e la formazione dei complessi proteici.

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