Date published: 2025-9-11

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USP28 Inibitori

I comuni inibitori dell'USP28 includono, ma non solo, la ciclopamina CAS 4449-51-8, il bortezomib CAS 179324-69-7, il GANT61 CAS 500579-04-4, la lattocistina CAS 133343-34-7 e l'epossomicina CAS 134381-21-8.

Gli inibitori dell'USP28 costituiscono una classe di composti chimici specificamente progettati per interagire con l'enzima ubiquitina-specifica proteasi 28 (USP28), che svolge un ruolo critico nel sistema ubiquitina-proteasoma (UPS). USP28 è uno dei numerosi enzimi deubiquitinanti (DUB) che regolano meticolosamente il processo di ubiquitinazione, una modificazione post-traslazionale reversibile in cui l'ubiquitina, una piccola proteina regolatrice, si attacca a una proteina substrato. Questo legame serve come segnale per vari processi cellulari, noti soprattutto per indirizzare le proteine alla degradazione nel proteasoma. Tuttavia, l'ubiquitinazione svolge un ruolo anche in altri processi cellulari, come la regolazione del ciclo cellulare, la riparazione del DNA e la trasduzione del segnale. Gli inibitori di USP28 sono progettati per legarsi al sito attivo di USP28 o alle sue specifiche regioni di legame con il substrato, bloccando la sua attività di deubiquitinazione. In questo modo, questi inibitori possono modulare la stabilità delle proteine che sono substrati di USP28, con vari effetti a valle sulle funzioni cellulari.

Lo sviluppo di inibitori di USP28 comporta una complessa interazione tra chimica e biologia. Le strutture chimiche di questi inibitori sono spesso complesse e richiedono una progettazione molecolare precisa per garantire la specificità e l'efficacia del legame con USP28. Il processo di progettazione prevede in genere l'identificazione dei residui chiave nel sito attivo dell'enzima e lo sviluppo di molecole che possano interagire con questi residui attraverso legami idrogeno, interazioni idrofobiche o altri tipi di legami chimici. La specificità degli inibitori di USP28 è cruciale, dato che l'UPS coinvolge una rete altamente intricata di enzimi e substrati, e gli effetti fuori bersaglio potrebbero portare a conseguenze indesiderate. La potenza di questi inibitori è tipicamente misurata in base alla loro capacità di ridurre l'attività deubiquitante di USP28 in vari saggi in vitro, che possono includere saggi biochimici utilizzando proteine purificate o saggi cellulari in cui le conseguenze dell'inibizione di USP28 possono essere osservate in un ambiente biologico più complesso.

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