Date published: 2025-9-12

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Top3 Inibitori

Gli inibitori Top3 più comuni includono, ma non solo, l'imatinib CAS 152459-95-5, la camptotecina CAS 7689-03-4, il tamoxifene CAS 10540-29-1, l'etoposide (VP-16) CAS 33419-42-0 e il sorafenib CAS 284461-73-0.

Gli inibitori di Top3 sono una classe di composti chimici progettati per colpire e inibire specificamente l'attività della proteina Top3, un enzima chiave coinvolto nell'elaborazione del DNA e in altre funzioni cellulari. Questi inibitori funzionano legandosi al sito attivo della proteina Top3, dove bloccano la sua interazione con il DNA o altri substrati necessari. Occupando il sito attivo, gli inibitori di Top3 impediscono all'enzima di catalizzare le sue reazioni abituali, interrompendo così la sua funzione biologica. In alcuni casi, questi inibitori possono anche legarsi ai siti allosterici, che sono regioni della proteina separate dal sito attivo. Il legame ai siti allosterici induce cambiamenti conformazionali nella struttura della proteina, che possono diminuire o inibire completamente la sua attività. L'interazione tra gli inibitori Top3 e la proteina è tipicamente guidata da forze non covalenti, come i legami idrogeno, le interazioni idrofobiche, le forze di van der Waals e le interazioni ioniche, che contribuiscono a stabilizzare il complesso inibitore-proteina.La diversità strutturale degli inibitori Top3 è fondamentale per la loro funzione, con le loro strutture molecolari adattate per interagire con le regioni specifiche della proteina Top3. Questi inibitori spesso incorporano gruppi funzionali come gruppi idrossilici, amminici o carbossilici, che permettono loro di formare legami idrogeno con i residui nel sito attivo della proteina. Inoltre, la presenza di anelli aromatici e strutture eterocicliche all'interno degli inibitori Top3 aumenta le interazioni idrofobiche con le aree non polari della proteina, incrementando così la loro affinità di legame e stabilità. Le proprietà fisico-chimiche di questi inibitori, tra cui il peso molecolare, la solubilità, la lipofilia e la polarità, sono accuratamente ottimizzate per garantire che possano legarsi efficacemente alla proteina Top3 e rimanere stabili in diversi ambienti biologici. Questo equilibrio tra proprietà idrofile e idrofobiche consente agli inibitori di Top3 di ottenere interazioni forti e specifiche con la proteina, garantendo la loro capacità di modulare l'attività della proteina in varie condizioni.

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