Gli inibitori del CD206 comprendono una serie di composti progettati per colpire e inibire l'attività del recettore CD206, noto anche come recettore del mannosio. Il CD206 è una proteina transmembrana di tipo I espressa prevalentemente sulla superficie dei macrofagi e delle cellule dendritiche. È caratterizzata da domini multipli di lectina di tipo C che le permettono di legarsi a strutture di carboidrati, tra cui mannosio, fucosio e N-acetilglucosamina, che si trovano comunemente sulla superficie di agenti patogeni e glicoproteine endogene. Il recettore svolge un ruolo nell'endocitosi, mediando l'internalizzazione e l'eliminazione di molecole glicosilate. Gli inibitori del CD206 mirano a bloccare il legame dei ligandi al recettore, inibendo così la capacità del recettore di internalizzare queste molecole. La progettazione di questi inibitori prevede la creazione di molecole in grado di interagire in modo competitivo o non competitivo con i domini di riconoscimento dei carboidrati del CD206, impedendo le normali interazioni ligando-recettore.
Lo sviluppo chimico degli inibitori del CD206 richiede una comprensione approfondita della struttura del recettore e del processo di legame con il ligando. Gli inibitori possono essere specificamente studiati per imitare la struttura dei ligandi naturali, competendo così per i siti di legame del recettore, oppure possono essere progettati per legarsi a siti allosterici, alterando la conformazione del recettore e impedendo il riconoscimento del ligando. A
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