Gli attivatori chimici di ZNF813 possono modulare l'attività della proteina attraverso varie vie biochimiche, influenzando la sua capacità di legare il DNA, che è centrale per la sua funzione. Il cloruro di zinco, ad esempio, fornisce ioni di zinco che possono associarsi direttamente ai domini zinc finger di ZNF813, fondamentali per l'integrità strutturale necessaria all'interazione con il DNA. La presenza di ioni zinco è fondamentale per il corretto ripiegamento conformazionale di questi domini, facilitando così la capacità della proteina di legarsi efficacemente al DNA. Allo stesso modo, la forskolina e il dibutirril-cAMP, agendo sulle molecole di segnalazione, aumentano i livelli di cAMP all'interno della cellula. L'aumento di cAMP attiva successivamente la protein-chinasi A (PKA), che fosforila ZNF813 su specifici residui di serina e treonina. Questa modifica post-traduzionale può potenziare l'attività di legame al DNA della proteina, consentendole di interagire più efficacemente con i geni bersaglio.
Altri attivatori chimici agiscono influenzando i livelli di calcio intracellulare o inibendo le fosfatasi che altrimenti invertirebbero la fosforilazione di ZNF813. Composti come la Ionomicina e l'A23187 (Calcimicina) agiscono come ionofori, aumentando la concentrazione di ioni calcio all'interno della cellula. Questo aumento dei livelli di calcio può attivare una serie di protein-chinasi calcio/calmodulina-dipendenti, che sono quindi in grado di fosforilare ZNF813, promuovendone l'attivazione. In modo simile, la thapsigargina interrompe l'immagazzinamento del calcio nel reticolo endoplasmatico, portando a un aumento del calcio citosolico che può anche innescare l'attività delle chinasi che porta alla fosforilazione di ZNF813. Su un altro fronte, il forbolo 12-miristato 13-acetato (PMA) è noto per attivare la protein chinasi C (PKC), che può fosforilare ZNF813, mentre l'anisomicina attiva la via MAPK/ERK, che comprende chinasi che fosforilano e attivano ZNF813. Nel frattempo, inibitori come la Calyculin A e l'acido okadaico mantengono ZNF813 in uno stato fosforilato inibendo le fosfatasi proteiche 1 e 2A, che normalmente disfosforilano ZNF813. Inoltre, l'inibizione di PI3K da parte di LY294002 può portare all'attivazione di vie alternative che possono coinvolgere chinasi in grado di fosforilare ZNF813. Infine, la bisindolilmaleimide I, pur essendo principalmente un inibitore della PKC, può provocare una risposta cellulare che attiva le chinasi che bersagliano e fosforilano ZNF813, potenziandone l'attività.
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