Date published: 2025-9-12

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TGase Z Inibitori

Gli inibitori comuni della TGasi Z includono, ma non solo, la Ciclosporina A CAS 59865-13-3, la Curcumina CAS 458-37-7, l'Acido Retinoico, tutti i trans CAS 302-79-4, (-)-Epigallocatechina Gallato CAS 989-51-5 e il Metotrexato CAS 59-05-2.

Gli inibitori della TGasi Z sono una classe di composti chimici specificamente progettati per colpire e inibire l'attività della transglutaminasi Z (TGasi Z), un enzima che svolge un ruolo significativo nella modificazione delle proteine attraverso il cross-linking. Questo enzima facilita la formazione di legami covalenti tra i residui di glutammina e lisina nelle proteine, il che è fondamentale per stabilizzare le strutture proteiche e influenzare varie funzioni cellulari, tra cui l'adesione cellulare e il rimodellamento dei tessuti. Gli inibitori della TGasi Z funzionano principalmente legandosi al sito attivo dell'enzima, impedendogli di interagire con i suoi substrati. Bloccando questa regione critica di legame, questi inibitori interrompono efficacemente la capacità dell'enzima di catalizzare le sue reazioni, portando ad alterazioni delle modificazioni proteiche che la TGasi Z media tipicamente. Oltre all'inibizione diretta nel sito attivo, alcuni inibitori della TGasi Z possono agire attraverso meccanismi allosterici, in cui si legano a regioni dell'enzima lontane dal sito attivo, inducendo cambiamenti conformazionali che riducono l'attività enzimatica complessiva. Le interazioni di legame tra gli inibitori della TGasi Z e l'enzima sono spesso stabilizzate da varie forze non covalenti, tra cui legami idrogeno, interazioni idrofobiche, forze di van der Waals e interazioni ioniche.Strutturalmente, gli inibitori della TGasi Z presentano una notevole diversità, che consente loro di agganciarsi a regioni specifiche della proteina TGasi Z con elevata selettività. Questi inibitori incorporano spesso gruppi funzionali come gruppi idrossilici, carbossilici o amminici, che facilitano il legame a idrogeno e le interazioni ioniche con i residui aminoacidici chiave nel sito attivo dell'enzima. Molti inibitori della TGasi Z presentano anche anelli aromatici o strutture eterocicliche che migliorano le interazioni idrofobiche con le regioni non polari della proteina, contribuendo alla stabilità complessiva del complesso inibitore-enzima. Le proprietà fisico-chimiche di questi inibitori, tra cui il peso molecolare, la solubilità, la lipofilia e la polarità, sono meticolosamente ottimizzate per garantire un legame efficace e la stabilità in vari ambienti biologici. Grazie a un attento equilibrio tra regioni idrofile e idrofobiche, gli inibitori della TGasi Z possono interagire selettivamente con le aree polari e non polari della proteina, garantendo un'inibizione robusta ed efficace dell'attività della TGasi Z in diversi contesti cellulari.

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