Gli inibitori della TGasi Z sono una classe di composti chimici specificamente progettati per colpire e inibire l'attività della transglutaminasi Z (TGasi Z), un enzima che svolge un ruolo significativo nella modificazione delle proteine attraverso il cross-linking. Questo enzima facilita la formazione di legami covalenti tra i residui di glutammina e lisina nelle proteine, il che è fondamentale per stabilizzare le strutture proteiche e influenzare varie funzioni cellulari, tra cui l'adesione cellulare e il rimodellamento dei tessuti. Gli inibitori della TGasi Z funzionano principalmente legandosi al sito attivo dell'enzima, impedendogli di interagire con i suoi substrati. Bloccando questa regione critica di legame, questi inibitori interrompono efficacemente la capacità dell'enzima di catalizzare le sue reazioni, portando ad alterazioni delle modificazioni proteiche che la TGasi Z media tipicamente. Oltre all'inibizione diretta nel sito attivo, alcuni inibitori della TGasi Z possono agire attraverso meccanismi allosterici, in cui si legano a regioni dell'enzima lontane dal sito attivo, inducendo cambiamenti conformazionali che riducono l'attività enzimatica complessiva. Le interazioni di legame tra gli inibitori della TGasi Z e l'enzima sono spesso stabilizzate da varie forze non covalenti, tra cui legami idrogeno, interazioni idrofobiche, forze di van der Waals e interazioni ioniche.Strutturalmente, gli inibitori della TGasi Z presentano una notevole diversità, che consente loro di agganciarsi a regioni specifiche della proteina TGasi Z con elevata selettività. Questi inibitori incorporano spesso gruppi funzionali come gruppi idrossilici, carbossilici o amminici, che facilitano il legame a idrogeno e le interazioni ioniche con i residui aminoacidici chiave nel sito attivo dell'enzima. Molti inibitori della TGasi Z presentano anche anelli aromatici o strutture eterocicliche che migliorano le interazioni idrofobiche con le regioni non polari della proteina, contribuendo alla stabilità complessiva del complesso inibitore-enzima. Le proprietà fisico-chimiche di questi inibitori, tra cui il peso molecolare, la solubilità, la lipofilia e la polarità, sono meticolosamente ottimizzate per garantire un legame efficace e la stabilità in vari ambienti biologici. Grazie a un attento equilibrio tra regioni idrofile e idrofobiche, gli inibitori della TGasi Z possono interagire selettivamente con le aree polari e non polari della proteina, garantendo un'inibizione robusta ed efficace dell'attività della TGasi Z in diversi contesti cellulari.
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Schermo:
Nome del prodotto | CAS # | Codice del prodotto | Quantità | Prezzo | CITAZIONI | Valutazione |
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5-Azacytidine | 320-67-2 | sc-221003 | 500 mg | $280.00 | 4 | |
La 5-azacitidina può portare a una diminuzione dell'espressione della TGasi Z incorporandosi nel DNA e nell'RNA, con conseguente inibizione degli enzimi metiltransferasi, che possono portare alla demetilazione e alla potenziale repressione dell'espressione del gene TGM7. | ||||||
Suberoylanilide Hydroxamic Acid | 149647-78-9 | sc-220139 sc-220139A | 100 mg 500 mg | $130.00 $270.00 | 37 | |
L'Acido Suberoilanilide Idrossamico potrebbe inibire la TGasi Z alterando selettivamente l'espressione genica attraverso l'inibizione delle deacetilasi istoniche di classe I e II, il che potrebbe comportare una maggiore acetilazione e soppressione del gene TGM7. |