Date published: 2025-10-13

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PKD1 Inibitori

Gli inibitori comuni della PKD1 includono, ma non solo, la tricostatina A CAS 58880-19-6, il Withaferin A CAS 5119-48-2, l'MG-132 [Z-Leu- Leu-Leu-CHO] CAS 133407-82-6, la curcumina CAS 458-37-7 e l'(-)-Epigallocatechina Gallato CAS 989-51-5.

Gli inibitori chimici della PKD1 agiscono attraverso vari meccanismi per ostacolare la funzione della proteina. La tricostatina A può inibire le istone deacetilasi, determinando un'iperacetilazione e un'alterazione dell'espressione genica che può ridurre l'attività della proteina PKD1. La taferina A ha come bersaglio la via di degradazione proteasomica, che può causare un accumulo di proteina PKD1 mal ripiegata o danneggiata, compromettendo così la sua normale funzione. Analogamente, MG-132, un inibitore del proteasoma, impedisce la degradazione delle proteine ubiquitinate, portando a un accumulo di PKD1 non funzionale a causa di un ripiegamento improprio. La curcumina interagisce con molteplici vie di segnalazione e può alterare la conformazione funzionale di PKD1, mentre l'epigallocatechina gallato interferisce con le vie di segnalazione e può alterare lo stato di fosforilazione delle proteine coinvolte nella segnalazione di PKD1.

Il sorafenib, un inibitore della chinasi, può interferire con la fosforilazione delle proteine coinvolte nella segnalazione di PKD1, inibendo potenzialmente la funzione di PKD1. Sunitinib, in quanto inibitore multitarget delle tirosin-chinasi recettoriali, può inibire le chinasi che fanno parte delle vie di segnalazione di PKD1. Anche la quercetina, un flavonoide noto per l'attività inibitoria delle chinasi, può interferire con lo stato di fosforilazione della PKD1 o delle proteine ad essa associate, determinandone l'inibizione. La staurosporina, un potente inibitore delle chinasi, può inibire le chinasi coinvolte nelle vie di segnalazione della PKD1. LY294002, un inibitore della PI3K, può inibire la via PI3K-Akt, che svolge un ruolo nella regolazione di PKD1. La rapamicina, un inibitore di mTOR, può inibire la via di mTOR, coinvolta nella crescita e nella proliferazione cellulare, portando potenzialmente a una riduzione della funzione di PKD1. Infine, il 2-metossiestradiolo inibisce l'HIF-1α e la formazione dei microtubuli, che possono inibire le vie di segnalazione coinvolte nella regolazione della PKD1, con conseguente inibizione funzionale della PKD1.

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