Gli inibitori di MCM6, come qui descritti, comprendono una serie di agenti chimici che mirano a varie fasi della replicazione e della riparazione del DNA, influenzando indirettamente la funzione della proteina MCM6. Questi inibitori includono analoghi nucleosidici, inibitori della sintesi del DNA e agenti che inducono danni al DNA, ognuno dei quali svolge un ruolo nell'ostacolare la normale funzione del complesso MCM, di cui MCM6 fa parte. Questo meccanismo influisce indirettamente sul complesso MCM, in quanto impedisce la progressione delle forche di replicazione, dove il complesso MCM svolge un ruolo fondamentale. Allo stesso modo, inibitori come l'idrossiurea e il 5-fluorouracile riducono la disponibilità di nucleotidi necessari per la sintesi del DNA, influenzando indirettamente l'attività del complesso MCM.
D'altra parte, agenti come il cisplatino e la camptoteina inducono danni al DNA. Il cisplatino forma legami crociati con il DNA, mentre la camptoteina inibisce la topoisomerasi I, impedendo il rilassamento delle supercoil del DNA durante la replicazione. Queste forme di danno al DNA possono bloccare le forchette di replicazione, influenzando indirettamente la funzione del complesso MCM nello svolgimento delle eliche di DNA per la replicazione. L'etoposide, un altro inibitore della topoisomerasi, ma che ha come bersaglio la topoisomerasi II, induce rotture del filamento di DNA, contribuendo ulteriormente allo stress da replicazione. Inoltre, composti come Palbociclib e Bortezomib interrompono la progressione del ciclo cellulare. Palbociclib, un inibitore di CDK4/6, arresta le cellule nella fase G1, impedendo l'inizio della replicazione del DNA, dove il complesso MCM è fondamentale. Bortezomib, un inibitore del proteasoma, porta all'arresto del ciclo cellulare e può interferire con la regolazione delle proteine coinvolte nella replicazione e nella riparazione del DNA.
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