Date published: 2025-9-12

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LCE3C Inibitori

I comuni inibitori della LCE3C includono, a titolo esemplificativo, il calcipotriolo CAS 112965-21-6, l'acido retinoico, tutti i trans CAS 302-79-4, la ciclosporina A CAS 59865-13-3, l'idrocortisone CAS 50-23-7 e il metotrexato CAS 59-05-2.

Gli inibitori di LCE3C comprendono uno spettro di composti chimici che sopprimono l'espressione o l'attività funzionale di LCE3C, una proteina coinvolta nei processi di differenziazione e riparazione epidermica. Il calcipotriolo e l'acido retinoico, che agiscono entrambi come modulatori della trascrizione genica attraverso i rispettivi recettori, VDR e retinoidi, servono a ridurre i livelli di LCE3C, con il calcipotriolo che influenza l'inducibilità di LCE3C da parte del calcio e l'acido retinoico che regola la proliferazione dei cheratinociti. Allo stesso modo, gli agenti immunosoppressivi come la ciclosporina A e l'FK-506 agiscono attraverso l'inibizione della calcineurina per sopprimere l'attivazione delle cellule T, che può portare a una ridotta espressione di LCE3C. Anche l'idrocortisone, sfruttando la modulazione genica mediata dal recettore dei glucocorticoidi, e il metotrexato, grazie alle sue azioni antinfiammatorie e antiproliferative, contribuiscono alla downregulation dell'espressione di LCE3C.

Il tazarotene, essendo un retinoide sintetico, ha un impatto su LCE3C influenzando la differenziazione dei cheratinociti, mentre l'azione dell'anthralin sulla proliferazione e sulla differenziazione dei cheratinociti può ridurre indirettamente l'espressione di LCE3C. Gli effetti immunomodulatori di Imiquimod, attraverso l'attivazione del recettore Toll-like 7, portano a cambiamenti nell'ambiente citochinico locale, riducendo potenzialmente i livelli di LCE3C. L-NAME, inibendo l'ossido nitrico sintasi, riduce l'infiammazione e di conseguenza l'espressione di LCE3C associata all'infiammazione. Il pimecrolimus, come l'FK-506, sopprime la produzione di citochine mediata dalle cellule T, riducendo così l'espressione di LCE3C. Infine, l'azione cheratolitica dell'acido salicilico, unita alle sue proprietà antinfiammatorie, può portare a una riduzione dell'espressione di LCE3C alterando la funzione dei cheratinociti e riducendo l'infiammazione cutanea. Collettivamente, questi inibitori della LCE3C esercitano i loro effetti attraverso una serie diversificata di vie biochimiche che in ultima analisi convergono verso la downregulation della LCE3C, evidenziando il loro ruolo potenziale nella modulazione dei processi legati all'omeostasi e alla patologia cutanea.

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