Date published: 2025-9-9

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DUB3 Inibitori

I comuni inibitori di DUB3 includono, ma non solo, l'actinomicina D CAS 50-76-0, l'α-amanitina CAS 23109-05-9, la doxorubicina CAS 23214-92-8, la 5-azacitidina CAS 320-67-2 e la mitramicina A CAS 18378-89-7.

Gli inibitori di DUB3 si riferiscono a una classe di composti chimici specificamente progettati per colpire e inibire l'attività dell'enzima deubiquitinante noto come DUB3, indicato anche come USP17 (peptidasi ubiquitina-specifica 17) o USP17L2. Gli enzimi deubiquitinanti (DUB) svolgono un ruolo fondamentale nel processo di ubiquitinazione, che è una modificazione post-traslazionale in cui le proteine ubiquitina si attaccano a una proteina substrato, etichettandola per la degradazione o alterando la sua posizione o attività cellulare. I DUB, come DUB3, invertono questo processo rimuovendo le molecole di ubiquitina dai substrati, regolando così la proteostasi e altre vie di segnalazione cellulare. Pertanto, gli inibitori di DUB3 si legherebbero ai siti attivi di questo enzima, influenzando potenzialmente la sua attività catalitica. L'inibizione di DUB3 influirebbe sull'equilibrio tra ubiquitinazione e deubiquitinazione all'interno delle cellule, con possibili effetti a valle sulle funzioni cellulari e sulle vie di segnalazione.

Lo sviluppo di inibitori di DUB3 inizierebbe dalla comprensione della struttura e della funzione dell'enzima. Per determinare la struttura tridimensionale di DUB3 si potrebbero utilizzare strumenti di biologia strutturale come la cristallografia a raggi X, la risonanza magnetica nucleare (NMR) e la microscopia crioelettronica. Con queste informazioni strutturali, gli scienziati possono identificare i siti attivi e i potenziali siti allosterici che sono cruciali per l'attività deubiquitante dell'enzima. Si potrebbero quindi utilizzare metodi di screening ad alto rendimento per cercare piccole molecole che mostrino affinità di legame con questi siti su DUB3. Questi risultati iniziali verrebbero ulteriormente convalidati attraverso una serie di saggi in vitro progettati per misurare gli effetti inibitori dei composti sull'attività enzimatica di DUB3. Ad esempio, i saggi che utilizzano la fluorescenza o l'elettrochemiluminescenza possono rilevare il rilascio di ubiquitina dalle proteine substrato, indicando così l'efficacia degli inibitori.

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