Date published: 2025-9-11

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Adenovirus-2 E1A Inibitori

I comuni inibitori dell'Adenovirus-2 E1A includono, a titolo esemplificativo, la curcumina CAS 458-37-7, la quercetina CAS 117-39-5, il resveratrolo CAS 501-36-0, il (-)-Epigallocatechina gallato CAS 989-51-5 e il Cidofovir CAS 113852-37-2.

La classe degli inibitori di Adenovirus-2 E1A comprende una serie di composti chimici in grado di interferire direttamente o indirettamente con la funzione di Adenovirus-2 E1A, una proteina cruciale coinvolta nella regolazione dell'espressione genica e della replicazione virale. Questi inibitori, selezionati in base alle loro specifiche proprietà biochimiche e agli effetti cellulari, offrono spunti di riflessione sui meccanismi di interruzione dell'intricata rete di interazioni necessarie per un'efficiente replicazione virale. La curcumina, un composto polifenolico presente nella curcuma, presenta proprietà antinfiammatorie e antiossidanti che la rendono un inibitore dell'Adenovirus-2 E1A. La quercetina, un flavonoide presente in vari tipi di frutta e verdura, possiede proprietà antivirali e può inibire l'Adenovirus-2 E1A interferendo con vie cellulari cruciali, tra cui NF-κB e PI3K/Akt.

L'epigallocatechina gallato (EGCG), un polifenolo abbondante nel tè verde, possiede proprietà antivirali e può interferire con l'Adenovirus-2 E1A attraverso vari meccanismi, tra cui l'inibizione di NF-κB e la modulazione della via PI3K/Akt. Gli analoghi nucleotidici come il cidofovir e la ribavirina agiscono come inibitori diretti interferendo con la sintesi del DNA o dell'RNA virale, interrompendo i processi fondamentali necessari per un'efficiente replicazione virale. Gli inibitori del proteasoma come il bortezomib possono agire come inibitori diretti o indiretti, interrompendo le vie di degradazione delle proteine cellulari, con conseguente accumulo di proteine coinvolte nei processi mediati dall'Adenovirus-2 E1A. Piccole molecole con specifiche proprietà inibitorie delle chinasi, come sorafenib e imatinib, possono agire come inibitori indiretti prendendo di mira vie di segnalazione cellulare cruciali per la replicazione virale. L'inibizione delle chinasi Raf da parte del sorafenib interrompe la via MAPK, mentre l'inibizione delle tirosin-chinasi da parte dell'imatinib agisce sulle vie MAPK e PI3K/Akt.

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