Gli inibitori chimici di RECS1 possono interrompere la sua funzione attraverso vari meccanismi che influenzano le vie di risposta allo stress del reticolo endoplasmatico (ER). La brefeldina A, ad esempio, inibisce il fattore di ADP-ribosilazione, portando a un'interruzione del traffico di vescicole, che può causare una localizzazione errata e l'accumulo di proteine mal ripiegate nell'ER, compromettendo così la funzione di RECS1. Analogamente, la tunicamicina interferisce con la glicosilazione N-linked, un processo critico per il corretto ripiegamento e la funzione di molte proteine, tra cui RECS1. Questa interruzione può portare a una perdita della funzione di RECS1 a causa dell'accumulo di proteine ripiegate in modo improprio. La tapigargina e l'acido ciclopiazonico inibiscono entrambi l'ATPasi del Ca2+ del reticolo sarco/endoplasmatico (SERCA), portando a un esaurimento delle riserve di calcio all'interno dell'ER. Questa deplezione può causare una disregolazione dell'omeostasi del calcio, una condizione che RECS1 è coinvolto nella gestione, e lo stress ER risultante può inibire le funzioni regolatorie di RECS1.
Inoltre, l'acido betulinico induce stress ER e altera la funzione mitocondriale, che può sovraccaricare la capacità di RECS1 di gestire queste risposte allo stress. Sostanze chimiche come Salubrinal, Guanabenz e Sephin1 inibiscono la de-fosforilazione di eIF2α, un fattore critico nella risposta allo stress ER. L'intensificazione della risposta allo stress causata da questi inibitori può sovraccaricare i meccanismi di regolazione in cui è coinvolto RECS1, inibendone la funzione. Eeyarestatin I interrompe la via di degradazione associata all'ER, portando a un accumulo di proteine mal ripiegate nell'ER, che può esacerbare la condizione di stress e inibire la funzione di RECS1. Il 4-fenilbutirrato, pur agendo come chaperone chimico per ridurre lo stress dell'ER, può anche alterare l'ambiente di segnalazione dello stress e quindi influenzare la funzione di RECS1. Infine, MG132 inibisce il proteasoma, il che porta all'accumulo di proteine poliubiquitinate e alla conseguente induzione dello stress ER. Questo accumulo può disturbare l'omeostasi dell'ER e inibire la funzione di RECS1 a causa dell'aumento del carico di proteine in attesa di degradazione. Nelfinavir induce lo stress ER e la risposta alle proteine dispiegate che, a sua volta, può inibire RECS1 avviando una risposta allo stress che RECS1 potrebbe non essere in grado di gestire efficacemente.
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