Date published: 2025-9-11

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PTP-H1 Inibitori

Gli inibitori comuni di PTP-H1 includono, ma non solo, il metavanadato di sodio CAS 13718-26-8, l'ortovanadato di sodio CAS 13721-39-6, l'ossido di fenilarsina CAS 637-03-6, la suramina di sodio CAS 129-46-4 e il 3,3',5,5'-Tetrabromobisfenolo A CAS 79-94-7.

La classe chimica degli inibitori di PTPN3 comprende una varietà di composti in grado di inibire indirettamente l'attività della proteina tirosina fosfatasi non recettore di tipo 3, principalmente interferendo con la sua funzione enzimatica o con le relative vie di segnalazione. Questi inibitori agiscono alterando l'ambiente cellulare in cui opera la PTPN3 o agendo direttamente sul suo meccanismo enzimatico. Composti come il vanadato e l'ortovanadato di sodio sono noti inibitori della fosfatasi e possono inibire la PTPN3 imitando i gruppi fosfato che sono substrati dell'enzima. Analogamente, l'ossido di fenilarsina, che si lega ai ditioli vicinali, può interferire con il sito attivo delle fosfatasi proteiche tirosiniche, inibendo potenzialmente la PTPN3. Anche la suramina, nota per l'inibizione di vari enzimi, e altri inibitori della fosfatasi come la calicolina A, l'acido okadaico e la cantaridina, hanno il potenziale per inibire indirettamente la PTPN3 grazie alle loro proprietà di inibizione enzimatica ad ampio spettro.

Inoltre, composti come il 3,3',5,5'-Tetrabromobisfenolo A e l'Endothall, pur non essendo specificamente mirati alla PTPN3, possono influenzarla grazie alle loro azioni generali di inibizione della fosfatasi. I chelanti dello zinco, come l'EDTA, possono influenzare l'attività della PTPN3 privandola degli ioni di zinco essenziali per la sua funzione catalitica. Anche i flavonoidi come la quercetina, con i loro vari effetti cellulari, potrebbero potenzialmente inibire la PTPN3 modulando le vie di segnalazione. Inoltre, la staurosporina, un potente inibitore delle chinasi, ha dimostrato di agire su altri enzimi, tra cui le fosfatasi, e potrebbe quindi avere un effetto inibitorio su PTPN3. In sintesi, questi composti rappresentano diversi metodi per inibire indirettamente PTPN3, sottolineando la natura complessa della regolazione enzimatica all'interno dei processi cellulari. I loro diversi meccanismi d'azione evidenziano l'intricata interazione tra diverse vie biochimiche nella cellula e come queste possano essere modulate per influenzare specifiche attività enzimatiche, come quella di PTPN3.

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