Date published: 2025-9-11

00800 4573 8000

SCBT Portrait Logo
Seach Input

Histone cluster 2 H3C Attivatori

Gli attivatori comuni del cluster 2 H3C dell'istone includono, ma non solo, la tricostatina A CAS 58880-19-6, il panobinostat CAS 404950-80-7, la 5-Aza-2′-Deossicitidina CAS 2353-33-5, il partenolide CAS 20554-84-1 e la (-)-epigallocatechina gallato CAS 989-51-5.

Gli attivatori del cluster 2 H3C dell'istone sarebbero un gruppo specializzato di entità molecolari progettate per impegnarsi selettivamente con la variante H3C della proteina istone H3, che è uno dei componenti fondamentali del nucleosoma nelle cellule eucariotiche. Gli istoni sono fondamentali per l'impacchettamento del DNA nella cromatina, consentendo di immagazzinare in modo compatto l'enorme quantità di DNA genomico all'interno del nucleo cellulare. Il nucleosoma, che comprende un ottamero di istoni avvolti dal DNA, è l'unità fondamentale della cromatina e comprende due copie ciascuna degli istoni H2A, H2B, H3 e H4. La variante H3C conterrebbe specifiche alterazioni di sequenza o modifiche post-traduzionali che la differenziano dalle altre varianti dell'istone H3. Queste caratteristiche uniche possono influenzare il modo in cui la variante H3C interagisce con il DNA e con le altre proteine istoniche, influenzando così la struttura e la funzione dei nucleosomi. Gli attivatori che hanno come bersaglio l'H3C verrebbero progettati per riconoscere e legarsi a questa variante, alterando potenzialmente la stabilità dei nucleosomi, le interazioni istone-DNA e la configurazione complessiva della cromatina. Questo tipo di targeting preciso mira a modulare la struttura della cromatina a livello localizzato, influenzando l'accessibilità di alcune regioni del DNA senza alterare l'architettura globale della cromatina.

Lo sviluppo di attivatori dell'istone cluster 2 H3C richiede una profonda comprensione delle sfumature strutturali e funzionali della variante H3C. È necessaria un'analisi strutturale dettagliata per distinguere la variante H3C nel contesto del nucleosoma e per identificare le caratteristiche distintive che potrebbero servire come potenziali siti di legame per gli attivatori. Le tecniche di biologia strutturale, come la cristallografia a raggi X, la microscopia crioelettronica e la spettroscopia NMR, verrebbero impiegate per risolvere l'architettura tridimensionale dei nucleosomi contenenti H3C a risoluzione atomica. Questa conoscenza strutturale guiderebbe la sintesi di composti chimici in grado di interagire specificamente con la variante H3C con elevata affinità e selettività. Inoltre, una batteria di saggi funzionali è essenziale per caratterizzare l'interazione di questi attivatori con H3C, valutando il loro impatto sulla dinamica dei nucleosomi, sul rimodellamento della cromatina e sul ripiegamento e compattamento delle fibre cromatiniche. Questi saggi farebbero luce sulle conseguenze funzionali dell'attivazione di H3C, approfondendo la nostra comprensione del ruolo svolto dalle varianti istoniche nella regolazione della struttura e dell'integrità del genoma. Grazie a questi studi meticolosi, l'intricato quadro della biologia della cromatina verrebbe ulteriormente perfezionato, rivelando i modi sottili ma significativi in cui le varianti istoniche come H3C contribuiscono al dinamico paesaggio epigenetico.

VEDI ANCHE...

Items 591 to 12 of 12 total

Schermo:

Nome del prodottoCAS #Codice del prodottoQuantitàPrezzoCITAZIONIValutazione