Gli inibitori di Oosp3 sono costituiti da una serie di composti che si ritiene possano sopprimere indirettamente la funzione della proteina 3 secreta dall'ovocita (Oosp3) modulando diversi meccanismi cellulari. Queste sostanze chimiche non sono direttamente mirate a Oosp3, ma sono note per influenzare l'ambiente e i processi cellulari più ampi, che a loro volta hanno il potenziale di inibire la funzione o la secrezione di Oosp3. Ad esempio, la tunicamicina e la monensina sono note per inibire la glicosilazione e per interrompere le funzioni dell'apparato di Golgi, rispettivamente. Tali interruzioni possono portare a un ripiegamento e a un'elaborazione impropri della proteina, potenzialmente in grado di inibire la secrezione o la funzione di Oosp3, che probabilmente subisce la glicosilazione e il traffico attraverso il Golgi.
Inoltre, sostanze chimiche come la brefeldina A, l'MG132 e la cicloeximide possono inibire la secrezione e la sintesi delle proteine, tra cui Oosp3. La brefeldina A blocca il trasporto delle proteine dal reticolo endoplasmatico al Golgi, l'MG132 interferisce con la degradazione delle proteine che possono regolare l'Oosp3 e la cicloeximide arresta del tutto la sintesi proteica. L'uso di inibitori di piccole molecole che hanno come bersaglio le vie di segnalazione chiave come PI3K, MAPK e mTOR (Wortmannin, U0126, LY294002 e Rapamicina) può influenzare i segnali intracellulari che possono essere necessari per la regolazione, la funzione o la secrezione di Oosp3. Anche PD98059 e SB203580, che inibiscono diversi componenti della via di segnalazione MAPK, potrebbero influenzare le vie di regolazione di Oosp3. Infine, l'uso di un inibitore della glicolisi come il 2-Deossi-D-glucosio può limitare l'apporto energetico fondamentale per i processi di sintesi e secrezione delle proteine, tra cui Oosp3.
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