La funzione di CXorf23 è soggetta a inibizione da parte di una varietà di entità chimiche, ognuna delle quali sfrutta vie molecolari distinte per esercitare la propria influenza. Gli inibitori di chinasi che ostruiscono i siti di legame dell'ATP sono particolarmente potenti, in quanto sono in grado di ostacolare più chinasi che possono essere cruciali per l'attivazione o la regolazione di CXorf23. Questo approccio è efficace perché riduce direttamente l'attività di CXorf23 interrompendo le interazioni con le chinasi. Inoltre, l'inibizione delle vie della fosfoinositide 3-chinasi e dell'Akt, essenziali per una moltitudine di funzioni cellulari, potrebbe anche ridurre la funzione di CXorf23, se effettivamente partecipa a questi specifici processi di segnalazione. Smorzando queste vie, l'attività di CXorf23 può essere indirettamente ridotta. Inoltre, i composti chimici che colpiscono selettivamente MEK1/2, bloccando così la via MAPK/ERK, possono di conseguenza causare una diminuzione dell'attività di CXorf23 se quest'ultimo è legato a questa cascata di segnalazione. L'interruzione della segnalazione di mTOR attraverso l'inibizione limita anche i processi a valle che potrebbero potenzialmente influenzare l'attività di CXorf23, in particolare quelli legati alla sintesi proteica e alla proliferazione cellulare.
L'attività di CXorf23 può essere attenuata indirettamente anche da composti che hanno come bersaglio i segnali a valle di sopravvivenza e proliferazione cellulare associati alla segnalazione di Akt. Se CXorf23 è un elemento delle vie di risposta allo stress di JNK o p38 MAP chinasi, è probabile che gli inibitori di queste chinasi sopprimano la funzione di CXorf23. La segnalazione dei recettori accoppiati a proteine G, che può modulare un'ampia gamma di attività cellulari, offre un'altra via di inibizione; il bersaglio della subunità Gsα può potenzialmente influenzare l'attività di CXorf23. Anche gli inibitori delle tirosin-chinasi che interrompono la segnalazione del recettore del fattore di crescita epidermico possono portare a una diminuzione della funzione di CXorf23, a condizione che CXorf23 sia regolato da questa via. Infine, l'inibizione della via di segnalazione NF-κB rappresenta una potenziale strategia per ridurre l'attività di CXorf23, ammesso che CXorf23 rientri nel dominio regolatorio di NF-κB.
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