Se la β-defensina 118 dovesse essere identificata, si tratterebbe probabilmente di un piccolo peptide anfipatico che fa parte del sistema immunitario innato, contribuendo principalmente alla prima linea di difesa contro gli agenti patogeni. Come altre β-defensine, sarebbe caratterizzato da un ripiegamento conservato che comprende diversi filamenti β collegati da loop e la sua struttura sarebbe stabilizzata da ponti disolfuro formati da residui di cisteina conservati.
Il peptide mostrerebbe un'attività antimicrobica ad ampio spettro, mirando a batteri, funghi e virus e distruggendo le loro membrane cellulari. Questa attività sarebbe dovuta alla sua capacità di legarsi alle membrane microbiche e di formare pori che compromettono l'integrità della membrana, portando alla morte cellulare.La β-defensina 118 dovrebbe possedere anche proprietà immunomodulatorie, tra cui la capacità di chemioattrarre cellule immunitarie come le cellule dendritiche, i neutrofili e i linfociti T, collegando così l'immunità innata e adattativa. Potrebbe anche modulare la produzione di citochine, influenzando la risposta infiammatoria. L'espressione della β-defensina 118 si troverebbe probabilmente nei tessuti epiteliali comunemente esposti ai microrganismi, come la pelle, il tratto respiratorio e il tratto urogenitale. La sua espressione potrebbe essere costitutiva, ma anche inducibile in risposta alla presenza di agenti patogeni o di segnali infiammatori.
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