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L'elvucitabina è un analogo nucleosidico sintetico che è stato esplorato soprattutto per il suo potenziale nella ricerca scientifica, in particolare nello studio dei meccanismi di replicazione virale. È strutturalmente simile all'arabinoside di citosina, ma con modifiche che includono un atomo di fluoro nella posizione 5' della base di citosina. Questa alterazione influenza significativamente la sua interazione con gli enzimi virali e cellulari, rendendolo un composto di interesse per lo studio del metabolismo dei nucleosidi e dell'inibizione degli enzimi virali. In contesti di ricerca, l'elvucitabina agisce come inibitore competitivo della trascrittasi inversa virale (RT), un enzima fondamentale per la replicazione dei retrovirus, compreso l'HIV. Incorporandosi nella catena di DNA virale in crescita durante la trascrizione inversa, l'elvucitabina causa la terminazione prematura della catena. Infatti, una volta incorporata, manca del gruppo idrossile 3' necessario per la formazione del successivo legame fosfodiestere nella catena del DNA, arrestando così l'ulteriore sintesi del DNA. L'elvucitabina è stata utilizzata negli studi per comprendere la dinamica degli inibitori nucleosidici della trascrittasi inversa (NRTI) nell'inibire la replicazione virale. La sua struttura fluorurata le conferisce una maggiore affinità per la RT virale e una minore affinità per le DNA polimerasi delle cellule ospiti, il che aiuta a delineare i meccanismi di tossicità selettiva degli NRTI. I virus possono mutare il loro enzima RT per diventare meno sensibili agli inibitori e la struttura unica dell'elvucitabina è stata utile per studiare come queste mutazioni influenzino l'efficacia degli NRTI. I ricercatori hanno esaminato i modelli di mutazione che portano alla resistenza, fornendo indicazioni sui percorsi evolutivi dell'adattamento virale.
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Nome del prodotto | Codice del prodotto | UNITÀ | Prezzo | Quantità | Preferiti | |
Elvucitabine, 10 mg | sc-214959 | 10 mg | $5500.00 |