Date published: 2025-9-11

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THAP10 Inibitori

I comuni inibitori di THAP10 includono, ma non sono limitati a, Wortmannin CAS 19545-26-7, PD 98059 CAS 167869-21-8, LY 294002 CAS 154447-36-6, Calyculin A CAS 101932-71-2 e Roscovitine CAS 186692-46-6.

Gli inibitori di THAP10 sono una classe di composti chimici specificamente progettati per colpire e inibire l'attività della proteina THAP10, un membro della famiglia di fattori di trascrizione THAP (THAP domain-containing). THAP10 è coinvolta in diversi processi biologici, tra cui la regolazione genica e la differenziazione cellulare, svolgendo un ruolo cruciale nel mantenimento delle normali funzioni cellulari. Questi inibitori funzionano principalmente legandosi a regioni critiche della proteina THAP10, come il suo dominio di legame al DNA o i siti di interazione essenziali per reclutare cofattori e altre proteine coinvolte nella regolazione trascrizionale. Occupando questi siti critici, gli inibitori di THAP10 bloccano efficacemente la capacità della proteina di legarsi al DNA o di interagire con il macchinario trascrizionale, interrompendo così le sue funzioni regolatorie. Alcuni inibitori di THAP10 possono agire anche attraverso meccanismi allosterici, legandosi a siti distinti dal sito attivo e inducendo cambiamenti conformazionali che riducono l'attività della proteina. Le interazioni di legame tra gli inibitori di THAP10 e la proteina sono tipicamente stabilizzate da una serie di forze non covalenti, tra cui legami a idrogeno, interazioni di van der Waals, contatti idrofobici e interazioni ioniche, che assicurano che gli inibitori rimangano legati in modo stabile alla proteina. Questi inibitori spesso includono gruppi funzionali come gruppi idrossilici, carbossilici o amminici, che facilitano forti interazioni attraverso legami idrogeno e interazioni ioniche con residui aminoacidici chiave all'interno delle tasche di legame della proteina. Molti inibitori di THAP10 presentano anche anelli aromatici o strutture eterocicliche che migliorano le interazioni idrofobiche con le regioni non polari della proteina, contribuendo alla stabilità complessiva del complesso inibitore-proteina. Le proprietà fisico-chimiche degli inibitori di THAP10, come il peso molecolare, la solubilità, la lipofilia e la polarità, sono meticolosamente ottimizzate per garantire un legame efficace e la stabilità in vari ambienti biologici. Ottenendo un equilibrio tra regioni idrofile e idrofobiche, gli inibitori di THAP10 possono interagire selettivamente con le aree polari e non polari della proteina, garantendo un'inibizione robusta ed efficiente dell'attività di THAP10 in diversi contesti cellulari.

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