Date published: 2025-10-12

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PRAP1 Inibitori

I comuni inibitori di PRAP1 includono, ma non solo, la rapamicina CAS 53123-88-9, LY 294002 CAS 154447-36-6, la triciribina CAS 35943-35-2, U-0126 CAS 109511-58-2 e SP600125 CAS 129-56-6.

Gli inibitori RAP1 appartengono a una classe di composti chimici progettati per legare e inibire selettivamente l'attività dell'enzima Poly(ADP-ribosio) polimerasi 1, comunemente abbreviato in PARP1. PARP1 svolge un ruolo cruciale in vari processi cellulari, tra cui la riparazione delle rotture del DNA a singolo filamento. Modulando l'attività di questo enzima, gli inibitori di PRAP1 possono influenzare i meccanismi cellulari che si basano sul corretto funzionamento di PARP1. L'interazione biochimica si basa sulla capacità dell'inibitore di occupare il sito di legame del nicotinammide adenina dinucleotide (NAD+) di PARP1, essenziale per la sua attività enzimatica. Questa interazione impedisce a PARP1 di sintetizzare catene di poli(ADP-ribosio), un passaggio chiave nella segnalazione e nella riparazione del DNA danneggiato. La specificità e la potenza di questi inibitori sono un punto focale della loro progettazione chimica, in modo da garantire che essi colpiscano PARP1 con elevata affinità, riducendo al minimo gli effetti su altri enzimi della famiglia PARP o su bersagli cellulari non correlati.

La diversità strutturale degli inibitori di PRAP1 deriva dalle diverse impalcature chimiche che possono essere adattate al dominio di legame di PARP1. Questi composti contengono spesso delle società che imitano la porzione nicotinammidica del NAD+, che è il substrato naturale di PARP1, consentendo un'inibizione competitiva. L'ottimizzazione di queste entità chimiche comporta la messa a punto delle loro proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche, con l'obiettivo di ottenere un'elevata selettività e potenza contro PARP1. Inoltre, la dinamica del legame dell'inibitore e i successivi cambiamenti conformazionali nell'enzima PARP1 sono studiati attraverso vari metodi biofisici, tra cui la cristallografia a raggi X e la spettroscopia di risonanza magnetica nucleare (NMR). Questi approcci forniscono una visione approfondita dell'interazione inibitore-enzima a livello molecolare, guidando il processo iterativo di perfezionamento dell'inibitore.

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