Date published: 2025-11-4

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PAC3 Inibitori

Gli inibitori PAC3 più comuni includono, ma non solo, la rapamicina CAS 53123-88-9, il LY 294002 CAS 154447-36-6, la wortmannina CAS 19545-26-7, il PD 98059 CAS 167869-21-8 e l'U-0126 CAS 109511-58-2.

Gli inibitori del PAC3 sono una categoria di composti chimici che interagiscono con il chaperone 3 di assemblaggio del proteasoma (PAC3), una proteina che è parte integrante del corretto assemblaggio e funzionamento del complesso del proteasoma. Il proteasoma è un gruppo enzimatico fondamentale all'interno dei sistemi cellulari, responsabile della degradazione delle proteine non necessarie o danneggiate attraverso la proteolisi, un processo chimico che scinde i peptidi in aminoacidi. Questo processo è fondamentale per il mantenimento dell'omeostasi cellulare, per la regolazione della concentrazione proteica e per la rimozione delle proteine che, se non processate, potrebbero essere dannose per la funzione cellulare. PAC3 facilita il corretto assemblaggio della particella centrale 20S del proteasoma, assicurando che la proteolisi avvenga in modo efficiente e accurato. Gli inibitori che hanno come bersaglio PAC3 interferiscono con la funzione di questa proteina, influenzando l'assemblaggio del proteasoma e quindi la sua attività proteolitica.

La progettazione e lo sviluppo degli inibitori di PAC3 si basano sulla comprensione della struttura della proteina e del suo ruolo nella formazione del proteasoma. Legandosi alla proteina PAC3, questi inibitori possono interrompere le interazioni necessarie alla corretta formazione del proteasoma, che a sua volta influisce sul percorso di degradazione delle proteine. Questi inibitori sono in genere piccole molecole in grado di legarsi specificamente ai siti attivi o allosterici di PAC3, impedendo la sua funzione di chaperone. La specificità di questi composti è fondamentale, in quanto determina la loro capacità di colpire selettivamente PAC3 senza influenzare altre proteine o funzioni cellulari. Questi inibitori sono spesso identificati e ottimizzati attraverso vari metodi, tra cui lo screening high-throughput, la modellazione computazionale e gli studi di relazione struttura-attività, che aiutano a perfezionare la loro capacità di legarsi alla PAC3 con elevata affinità e selettività. Lo studio degli inibitori della PAC3 è guidato dall'interesse per i meccanismi cellulari fondamentali della degradazione delle proteine e per la complessa interazione delle proteine coinvolte nella via proteasomale.

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