Date published: 2025-9-12

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Olfr417 Inibitori

I comuni inibitori dell'Olfr417 includono, ma non solo, l'Actinomicina D CAS 50-76-0, la Rifampicina CAS 13292-46-1, l'α-Amanitina CAS 23109-05-9, la Cicloeximide CAS 66-81-9 e la Puromicina diidrocloruro CAS 58-58-2.

Gli inibitori di Olfr417 sarebbero una categoria specifica di composti chimici progettati per interagire con il recettore olfattivo Olfr417 e inibirlo. I recettori olfattivi sono una grande famiglia di recettori accoppiati a proteine G (GPCR) che sono espressi prevalentemente nei neuroni sensoriali dell'epitelio olfattivo e sono responsabili del rilevamento delle molecole di odore. Olfr417 è uno di questi recettori, coinvolto nei complessi processi di riconoscimento molecolare e di trasduzione del segnale che consentono la percezione di odori specifici. Gli inibitori di Olfr417 sarebbero molecole in grado di legarsi al recettore e di impedirne l'attivazione da parte delle molecole odoranti, bloccando di fatto la capacità del recettore di avviare una risposta cellulare a determinati profumi. Tali inibitori richiederebbero un alto grado di specificità per garantire che non interferiscano con la moltitudine di altri recettori olfattivi con diverse specificità di ligandi.

Lo sviluppo di inibitori di Olfr417 richiederebbe una comprensione dettagliata della struttura del recettore e della dinamica molecolare della sua interazione con gli odoranti. Data la natura altamente dinamica e legata alla membrana dei GPCR, si tratta di un'impresa impegnativa. La caratterizzazione strutturale di Olfr417 potrebbe essere effettuata con tecniche come la cristallografia a raggi X, la microscopia crioelettronica o la spettroscopia di risonanza magnetica nucleare, che fornirebbero informazioni sulla disposizione tridimensionale degli amminoacidi che formano la tasca di legame e sull'architettura complessiva del recettore. Con queste informazioni strutturali, la progettazione di inibitori potrebbe avvalersi di approcci computazionali, tra cui il docking molecolare e lo screening virtuale, per prevedere e ottimizzare l'interazione di piccole molecole con i siti attivi o allosterici del recettore. Questi metodi in silico guiderebbero la sintesi di potenziali composti inibitori che sono finemente regolati per adattarsi al sito di legame di Olfr417 senza attivare il recettore.

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