L'emoagglutinina (HA) del virus dell'influenza A è una glicoproteina centrale presente sulla superficie del virus dell'influenza, che svolge un ruolo cruciale nel ciclo vitale del virus, in particolare nelle fasi iniziali dell'infezione. L'HA è responsabile del legame del virus con i recettori contenenti acido sialico sulla superficie delle cellule ospiti, un processo essenziale per l'ingresso del virus. Dopo l'attacco, l'HA facilita la fusione dell'involucro virale con la membrana della cellula ospite, consentendo all'RNA virale di entrare nella cellula ospite e avviare l'infezione. Questa proteina non è solo un fattore determinante per l'estensione dell'ospite e il tropismo tissutale del virus, ma anche un importante bersaglio antigenico per la risposta immunitaria. L'HA subisce frequenti variazioni antigeniche, che contribuiscono all'emergere di nuovi ceppi influenzali, complicando lo sviluppo di vaccini di lunga durata e rendendola un bersaglio mobile per l'immunità naturale.
L'inibizione dell'emoagglutinina del virus dell'influenza A può avvenire attraverso diversi meccanismi, ognuno dei quali mira a bloccare le fasi critiche dell'attacco e dell'ingresso del virus nelle cellule dell'ospite. Un approccio prevede l'uso di anticorpi che mirano specificamente all'HA, legandosi alla proteina e bloccandone l'interazione con i recettori delle cellule ospiti. Questa neutralizzazione mediata da anticorpi può bloccare l'infezione in una fase molto precoce. Un altro meccanismo di inibizione prevede l'uso di piccole molecole che interferiscono con i cambiamenti conformazionali necessari all'HA per mediare la fusione delle membrane virali e cellulari. Questi inibitori possono legarsi a regioni specifiche dell'HA, stabilizzando la proteina in una conformazione che non è in grado di subire i riarrangiamenti strutturali necessari per la fusione, bloccando di fatto il virus dal rilasciare il suo materiale genetico nella cellula ospite. Inoltre, sono stati progettati peptidi e altre biomolecole per imitare i recettori dell'acido sialico delle cellule ospiti, legandosi in modo competitivo all'HA e bloccando la sua capacità di attaccarsi alle cellule bersaglio.
VEDI ANCHE...
Nome del prodotto | CAS # | Codice del prodotto | Quantità | Prezzo | CITAZIONI | Valutazione |
---|---|---|---|---|---|---|
Oseltamivir | 196618-13-0 | sc-507283 | 100 g | $324.00 | ||
Uno degli inibitori dell'HA più comunemente utilizzati, è un inibitore della neuraminidasi che impedisce il rilascio di nuove particelle virali dalle cellule infette. | ||||||
Zanamivir | 139110-80-8 | sc-208495 | 1 mg | $265.00 | 6 | |
Un altro inibitore della neuraminidasi, interferisce anche con il rilascio virale. | ||||||
Baloxavir marboxil | 1985606-14-1 | sc-507295 | 100 mg | $132.00 | ||
Questo inibitore ha come bersaglio l'attività endonucleasica della polimerasi virale, impedendo la replicazione virale. | ||||||
Arbidol Hydrochloride | 131707-23-8 | sc-210834 | 10 mg | $204.00 | ||
È un farmaco antivirale studiato per la sua attività ad ampio spettro contro i virus influenzali, in grado di interferire con l'ingresso del virus nelle cellule dell'ospite. | ||||||
Laninamivir | 203120-17-6 | sc-488700 sc-488700A sc-488700B sc-488700C sc-488700D sc-488700E | 500 µg 5 mg 50 mg 100 mg 250 mg 1 g | $403.00 $2657.00 $17855.00 $26879.00 $40295.00 $69365.00 | ||
Inibitore della neuraminidasi a lunga durata d'azione simile allo zanamivir, può essere somministrato per via inalatoria. |