Date published: 2025-9-11

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HSF3 Attivatori

Gli attivatori HSF3 comuni includono, ma non sono limitati a, Celastrol, Celastrus scandens CAS 34157-83-0, Geldanamicina CAS 30562-34-6, 17-AAG CAS 75747-14-7, Arsenito di sodio, soluzione standardizzata 0.1N CAS 7784-46-5 e Cloruro di cadmio, anidro CAS 10108-64-2.

Gli attivatori chimici del fattore di shock termico 3 (HSF3) possono indurre una risposta cellulare attraverso vari meccanismi di stress molecolare. Il celastrolo, ad esempio, stimola l'attivazione di HSF3 promuovendo il misfolding delle proteine all'interno della cellula, che richiede l'espressione difensiva delle proteine da shock termico (HSP) per mitigare questo stress. Questa risposta è un aspetto vitale del meccanismo di mantenimento della proteostasi della cellula. Un altro composto, la geldanamicina, agisce legandosi e inibendo la Heat Shock Protein 90 (Hsp90), una proteina chaperone che tipicamente reprime HSF3. Quando Hsp90 viene inibita, HSF3 viene rilasciata e diventa attiva, dando inizio alla risposta allo shock termico. Analogamente, il 17-AAG, un derivato della geldanamicina, sopprime l'attività di Hsp90, portando all'attivazione di HSF3 e alla promozione della risposta proteica allo shock termico. L'arsenito di sodio e il cloruro di cadmio agiscono come attivatori di HSF3 causando la denaturazione della proteina, che segnala alla cellula la produzione di proteine da shock termico come misura protettiva.

Altre sostanze come MG-132 e Bortezomib, entrambi inibitori del proteasoma, portano all'accumulo di proteine ubiquitinate. Questo accumulo provoca stress cellulare e di conseguenza l'attivazione di HSF3, in quanto la cellula cerca di gestire e smaltire le proteine mal ripiegate o danneggiate. Il cloruro di zinco attiva HSF3 inducendo lo stress ossidativo, che richiede un meccanismo di difesa cellulare per garantire il corretto ripiegamento e funzionamento delle proteine. Si ritiene che la quercetina, un flavonoide presente in natura, attivi HSF3 stabilizzandolo nel suo stato attivo, facilitando così l'espressione delle proteine da shock termico. Il triptolide e la Withaferina A inducono uno stress cellulare che porta all'attivazione di HSF3 e all'upregulation delle HSP per proteggere dal misfolding e dal danno proteico. Infine, l'emetina attiva HSF3 attraverso l'induzione dello stress ribotossico, evidenziando la necessità cellulare di gestire la risposta alle proteine dispiegate, promuovendo l'attivazione funzionale di HSF3 per l'upregolazione delle proteine da shock termico.

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