Date published: 2025-9-11

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GSTA5 Attivatori

I comuni attivatori della GSTA5 includono, ma non solo, il D,L-Sulforafano CAS 4478-93-7, l'Oltipraz CAS 64224-21-1, la Curcumina CAS 458-37-7, l'Idrossianisolo butilato CAS 25013-16-5 e l'Etossichina CAS 91-53-2.

Gli attivatori del GSTA5 sono composti che interagiscono con l'enzima GSTA5, che fa parte della famiglia delle glutatione S-transferasi (GST), e ne aumentano l'attività. Le glutatione S-transferasi sono una famiglia diversificata di enzimi che svolgono un ruolo cruciale nella disintossicazione cellulare. Esse catalizzano la coniugazione del tripeptide glutatione con vari composti elettrofili endogeni ed esogeni, facilitandone la solubilità e l'escrezione. L'enzima GSTA5, in particolare, ha una sequenza aminoacidica e una struttura specifiche che conferiscono una specificità di substrato unica rispetto alle altre GST. Gli attivatori della GSTA5 sono quindi molecole specializzate in grado di legarsi a questo enzima, sia nel sito attivo sia in un sito allosterico, e di potenziarne l'attività enzimatica. Questo potenziamento potrebbe derivare da una serie di meccanismi molecolari, come l'induzione di un cambiamento conformazionale che aumenta l'affinità dell'enzima per il suo substrato o la stabilizzazione del complesso enzima-substrato.

La scoperta e la caratterizzazione degli attivatori della GSTA5 richiedono tecniche di ricerca sofisticate. Inizialmente, i potenziali attivatori sono spesso scoperti attraverso uno screening su larga scala di librerie chimiche, alla ricerca di molecole che aumentano l'attività dell'enzima GSTA5 in vitro. Una volta identificati i candidati attivatori, questi vengono sottoposti a una batteria di saggi secondari per confermarne l'attività e iniziare a comprendere le basi della loro interazione con l'enzima. Vengono eseguiti studi dettagliati, tra cui analisi cinetiche e studi di legame, per accertare come queste molecole aumentino l'attività del GSTA5. Tali studi possono impiegare metodi come la calorimetria isotermica di titolazione o la risonanza plasmonica di superficie per misurare l'affinità e la cinetica di legame. Inoltre, tecniche di biologia strutturale come la cristallografia a raggi X o la microscopia crioelettronica possono essere utilizzate per determinare la disposizione tridimensionale dell'enzima in complesso con l'attivatore, rivelando le precise interazioni molecolari responsabili dell'attivazione. Grazie a questi metodi, i ricercatori possono comprendere a fondo l'interazione molecolare tra GSTA5 e i suoi attivatori, senza necessariamente perseguire o implicare applicazioni pratiche per questi risultati.

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