Date published: 2025-10-13

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GPR85 Inibitori

I comuni inibitori della GPR85 includono, ma non solo, l'acido retinoico, tutti i trans CAS 302-79-4, il desametasone CAS 50-02-2, la forskolina CAS 66575-29-9, il resveratrolo CAS 501-36-0 e la curcumina CAS 458-37-7.

Gli inibitori di GPR85 sono composti chimici che modulano l'attività del recettore 85 accoppiato a proteine G (GPR85), membro della famiglia dei GPCR di classe A. Il GPR85 è un recettore orfano, il che significa che i suoi ligandi endogeni non sono stati identificati in modo definitivo. Questo recettore è espresso principalmente nel cervello, in particolare nelle regioni associate alla funzione cognitiva e alla plasticità neurale. Si ritiene che svolga un ruolo nella regolazione della segnalazione neuronale, influenzando processi come la trasmissione sinaptica e il neurosviluppo. Strutturalmente, GPR85 appartiene alla sottofamiglia di recettori SREB (Super-conserved Receptor Expressed in the Brain) e condivide caratteristiche comuni ai GPCR, come i sette domini transmembrana, essenziali per le sue funzioni di segnalazione. La modulazione dell'attività di questo recettore da parte di inibitori specifici potrebbe influenzare le sue vie di segnalazione a valle, come quelle che coinvolgono l'AMP ciclico (cAMP), il flusso di calcio o altri secondi messaggeri, a seconda del contesto cellulare.La progettazione di inibitori di GPR85 si concentra spesso sulla loro capacità di legarsi selettivamente al sito attivo del recettore o alle regioni allosteriche, impedendo così la sua interazione con le proteine G associate. Questi inibitori possono variare notevolmente nella struttura chimica, ma in genere possiedono caratteristiche molecolari che consentono un'interazione efficace con le regioni transmembrana o le anse intracellulari del recettore. Il loro sviluppo implica la comprensione della struttura del recettore, spesso affidandosi a studi di modellazione computazionale e di relazione struttura-attività (SAR) per migliorare la potenza e la selettività. La caratterizzazione di questi inibitori prevede saggi in vitro, come studi di legame con il radioligando o saggi funzionali, per misurare la loro efficacia nel ridurre la segnalazione di GPR85. Inoltre, tecniche avanzate come la mutagenesi e la cristallografia possono fornire indicazioni sui meccanismi molecolari con cui questi inibitori esercitano i loro effetti sulla conformazione e sulla funzione del recettore.

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