Date published: 2025-10-12

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FAM131C Inibitori

I comuni inibitori di FAM131C includono, ma non solo, Palbociclib CAS 571190-30-2, LY 294002 CAS 154447-36-6, Rapamicina CAS 53123-88-9, Trametinib CAS 871700-17-3 e Bortezomib CAS 179324-69-7.

Gli inibitori di FAM131C comprendono una vasta gamma di composti chimici, ognuno dei quali ha come bersaglio specifiche vie di segnalazione che portano alla diminuzione dell'attività funzionale di FAM131C. Ad esempio, PD 0332991, inibendo CDK4/6, impedisce la progressione del ciclo cellulare e la fosforilazione di Rb, che potrebbe indirettamente portare a una riduzione dell'attività di FAM131C associata alla proliferazione cellulare. Analogamente, LY 294002, come inibitore di PI3K, e Rapamicina, come inibitore di mTOR, interrompono le vie di segnalazione critiche necessarie per la crescita e la sopravvivenza cellulare, riducendo potenzialmente il ruolo di FAM131C in questi processi. Trametinib, bloccando la segnalazione di MAPK/ERK, e Bortezomib, attraverso l'inibizione del proteasoma, possono portare rispettivamente a una diminuzione della proliferazione cellulare e a un aumento dell'apoptosi. L'acido suberoilanilide idrossamico modifica i modelli di espressione genica inibendo l'HDAC e Nutlin-3 antagonizza MDM2 per stabilizzare p53, portando entrambi all'arresto del ciclo cellulare e all'apoptosi.

Il contributo funzionale dell'attività di FAM131C è anche mirato a composti come PI-103, un duplice inibitore di PI3K/mTOR, e AZD8055, un inibitore ATP-competitivo di mTOR che ostacola entrambi i complessi mTORC1 e mTORC2. Inoltre, Dasatinib, con la sua ampia azione sulle tirosin-chinasi, tra cui BCR-ABL e le chinasi della famiglia Src, può ridurre l'attività di FAM131C limitando la segnalazione proliferativa e di sopravvivenza. La staurosporina, nota per la sua ampia inibizione delle chinasi, potrebbe analogamente determinare la downregulation di FAM131C inducendo l'apoptosi in vari tipi di cellule. Infine, Olaparib, un inibitore di PARP, aumenta il danno al DNA e la morte cellulare, riducendo potenzialmente il coinvolgimento di FAM131C nei meccanismi di riparazione del DNA e nella sopravvivenza delle cellule tumorali. Collettivamente, questi inibitori di FAM131C colpiscono la proteina indirettamente, attenuando le cascate di segnalazione e i processi cellulari in cui è coinvolta, riducendo così la sua attività funzionale all'interno della cellula.

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