Date published: 2025-9-11

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Esp18 Inibitori

I comuni inibitori dell'Esp18 includono, a titolo esemplificativo, il resveratrolo CAS 501-36-0, la curcumina CAS 458-37-7, la quercetina CAS 117-39-5, l'(-)-Epigallocatechina gallato CAS 989-51-5 e il D,L-Sulforafano CAS 4478-93-7.

Gli inibitori di Esp18 sono una classe di composti chimici specificamente progettati per indirizzare e modulare l'attività della proteina Esp18, che è associata ai sistemi di secrezione batterici di tipo III (T3SS). Questi sistemi sono utilizzati da alcuni batteri patogeni per iniettare proteine effettrici, come Esp18, direttamente nelle cellule dell'ospite, manipolando i processi cellulari dell'ospite a vantaggio del patogeno. Si ritiene che Esp18, come altre proteine effettrici, svolga un ruolo nel sovvertire le risposte immunitarie dell'ospite, alterando le vie di segnalazione cellulare e modificando il citoscheletro della cellula ospite per facilitare la sopravvivenza e la replicazione batterica. Gli inibitori di Esp18 vengono sviluppati per interferire con la sua funzione, impedendo alla proteina di esercitare i suoi effetti all'interno delle cellule ospiti e contribuendo così a chiarire il suo ruolo specifico nella patogenicità batterica.Lo sviluppo di inibitori di Esp18 comporta un approccio completo che inizia con la caratterizzazione strutturale della proteina. Tecniche come la cristallografia a raggi X, la microscopia crioelettronica e la spettroscopia di risonanza magnetica nucleare (NMR) sono impiegate per determinare la struttura tridimensionale di Esp18, concentrandosi in particolare sulle regioni coinvolte nelle interazioni con la cellula ospite e nell'attività enzimatica. Queste informazioni strutturali sono fondamentali per identificare i potenziali siti di legame in cui gli inibitori possono indirizzare efficacemente la proteina per bloccarne la funzione. I metodi computazionali, tra cui il docking molecolare e lo screening virtuale, vengono quindi utilizzati per identificare piccole molecole in grado di legarsi con elevata affinità a questi siti, inibendo così l'attività di Esp18. Una volta identificati i candidati inibitori, questi vengono sintetizzati e sottoposti a rigorosi test in vitro per valutarne le proprietà di legame, la specificità e la potenza inibitoria. Attraverso cicli iterativi di perfezionamento chimico e test, questi inibitori vengono ottimizzati per migliorarne l'efficacia e la stabilità. Lo studio degli inibitori di Esp18 non solo fornisce preziose intuizioni sui meccanismi molecolari della virulenza batterica, ma migliora anche la nostra comprensione di come i patogeni manipolano i processi cellulari dell'ospite, contribuendo al più ampio campo della patogenesi microbica e delle interazioni ospite-patogeno.

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