Le encefaline sono brevi molecole peptidiche che fungono da oppioidi endogeni nel corpo umano, svolgendo un ruolo cruciale nella modulazione del dolore e nella regolazione dell'umore e delle emozioni. Queste molecole esercitano i loro effetti legandosi a specifici recettori oppioidi nel cervello e nei tessuti periferici. La segnalazione dell'encefalina è parte integrante del sistema naturale di gestione del dolore dell'organismo, nonché della sua risposta allo stress e alla ricompensa. Legandosi a questi recettori, le encefaline possono indurre analgesia (sollievo dal dolore) e senso di benessere.
L'importanza degli inibitori dell'encefalina risiede nella loro capacità di modulare o sopprimere gli effetti della segnalazione dell'encefalina. Questi inibitori possono essere antagonisti diretti dei recettori oppioidi a cui le encefaline si legano, bloccando di fatto la loro azione analgesica e di modulazione dell'umore. Inoltre, gli inibitori che hanno come bersaglio molecole coinvolte nel rilascio, nella sintesi o nella degradazione dell'encefalina possono regolare indirettamente la segnalazione dell'encefalina. Tali inibitori hanno implicazioni, in particolare nella gestione del dolore e della dipendenza. Controllando attentamente l'attività dell'encefalina, ricercatori e medici mirano a sviluppare farmaci che riducano il dolore, allevino la dipendenza da oppioidi e affrontino vari disturbi legati all'umore.
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Nome del prodotto | CAS # | Codice del prodotto | Quantità | Prezzo | CITAZIONI | Valutazione |
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Naloxone | 465-65-6 | sc-477809 | 200 mg | $300.00 | 5 | |
Il naloxone è un antagonista dei recettori oppioidi che può legarsi in modo competitivo agli stessi recettori delle encefaline. Viene spesso utilizzato per invertire gli effetti delle overdose di oppioidi, spostando gli oppioidi dai loro recettori e bloccandone le azioni. | ||||||
Buprenorphine | 52485-79-7 | sc-507499 | 1 mL | $42.00 | ||
La buprenorfina è un agonista parziale dei recettori oppioidi che può interagire con gli stessi recettori delle encefaline. Il suo legame ha un effetto più blando rispetto agli agonisti completi, potenzialmente portando all'inibizione delle risposte mediate dalle encefaline. |